Locarnese

Stazione Muralto, 'meno ingombri e responsabilità condivise'

Per il comparto Ffs di Muralto il Municipio annuncia modifiche sulle volumetrie e ribadisce la sua estraneità alle decisioni riguardanti il nodo intermodale

Come potrebbe diventare la zona stazione
3 marzo 2020
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Il primo elemento è che le “famigerate” volumetrie emerse dal concorso d’idee vinto dal “team Botta” sarebbero state drasticamente ridotte rispetto alla prima spaventevole versione, e che lo stabile previsto a nord del comparto, lungo via Collegiata, dovrà arretrare a 7 metri da confine e non potrà superare in altezza gli edifici situati di fronte. Il secondo elemento è che per raggiungere questo obiettivo il Comune di Muralto avrebbe quasi litigato con le Ferrovie federali svizzere, che avevano invece – e comprensibilmente, dal loro punto di vista – ben altre mire per monetizzare il più possibile, in particolare dal punto di vista delle superfici residenziali da reddito. Non per niente l’edificio avrebbe dovuto essere di tre piani più alto, ma è stato “tagliato”, un po’ come si fa con il cucuzzolo dei sigari.

Detto questo, emerge che la variante di Piano regolatore per il comparto stazione Ffs che il Municipio di Muralto vorrebbe portare in Consiglio comunale il 16 marzo non è soltanto il frutto di una “volata” tirata dalla compagine monocolore del sindaco Gilardi, bensì, stando a quanto garantito dallo stesso Gilardi, una soluzione di compromesso faticosamente raggiunta fra più attori – Ffs, Fart, Cit, Comune, Cantone e Confederazione – in cui il Comune si sarebbe profilato come portavoce critico dei cospicui malumori emersi negli scorsi mesi sia fra i commercianti, sia fra i residenti (come testimoniato dalle 130 firme in calce alla famosa lettera aperta di protesta inviata a tutti i municipali e a tutti i consiglieri comunali).

Quella appena descritta è dunque la versione dei fatti di un Municipio che appare comunque determinato a far passare la variante prima della scadenza elettorale; che ci riesca, è tutto un altro paio di maniche, visto che il rapporto o i rapporti della Gestione e della commissione Pr dovranno pervenire in Cancelleria almeno 7 giorni prima della seduta di Consiglio comunale. E le commissioni stanno ancora lavorando.

Parco, pensilina ed autosilo

Nell’ambito della variante, hanno anche spiegato Gilardi e il municipale Renato Canziani, ci sono poi elementi che sfuggono completamente al controllo del Comune. Primo fra tutti quello riguardante il futuro nodo intermodale che farà della stazione di Muralto il “cuore pulsante” del trasporto pubblico regionale. Le direttrici di transito dei bus (dal lungolago risalendo via Cattori) sono una scelta che non esalta lo stesso Municipio (tanto che le critiche esterne sono state considerate «superlegittime»). Ma niente si è potuto fare per scongiurarla, se non, di transenna, strappare alle Fart una mezza promessa che un prossimo potenziamento della flotta sarà tarato sull’elettrico e sull’ibrido.

Sempre in tema di nodo intermodale, a Muralto sorgerà una nuova pensilina per 5 bus, lunga 30 metri e larga 22, al cui apice il Comune ricaverà spazi per uffici e «per scuole di interesse cantonale» (Gilardi dixit) su una superficie di 1’300 metri quadrati. «Visto che a soffitto sono previsti tralicci su due livelli, abbiamo fatto di necessità virtù – ha aggiunto Canziani – e sfruttato il volume fra uno e l’altro. Comunque, la pensilina non supererà in altezza la quota dello stabile della stazione appena ristrutturato». Tornando a nord del comparto, l’edificio residenziale-commerciale “ridotto” chiuderà a ovest il parco di 3’500 metri quadrati che si svilupperà ad altezza sagrato dalla Chiesa di San Vittore. Sotto il parco sorgerà il nuovo autosilo, che su due piani offrirà 416 posti auto, di cui 120 di proprietà comunale.

'Con i treni più lunghi il sottopasso sarà una soluzione naturale'

«Il progetto della stazione è interconnesso con quello del lungolago. Per quanto ci riguarda siamo pronti a partire con la sistemazione della zona lacustre, che comunque non sarà stravolta rispetto alla situazione attuale». Stefano Gilardi ha chiarito ieri alcuni aspetti riguardo il futuro della litoranea. Innanzitutto, la realizzazione del grande autosilo sul comparto Ffs non avrà la conseguenza di cancellare tutti gli attuali parcheggi sul “quai”: dei 170 esistenti ne rimarrà un centinaio. Poi, sullo slancio della “zona 30” istituita nelle scorse settimane, verrà realizzata una Zona Incontro (che però per definizione consente una velocità massima di 20 km orari).

«Il progetto della stazione è interconnesso con quello del lungolago. Per quanto ci riguarda siamo pronti a partire con la sistemazione della zona lacustre, che comunque non sarà stravolta rispetto alla situazione attuale». Stefano Gilardi ha chiarito oggi alcuni aspetti riguardo il futuro della litoranea. Innanzitutto, la realizzazione del grande autosilo sul comparto Ffs non avrà la conseguenza di cancellare tutti gli attuali parcheggi sul “quai”: dei 170 esistenti ne rimarrà un centinaio. Poi, sullo slancio della “zona 30” istituita nelle scorse settimane, verrà realizzata una Zona Incontro (che però per definizione consente una velocità massima di 20 km orari).

Poi c’è la questione del sottopasso che collegherà (con due scalinate e altrettanti ascensori) il comparto Ffs al lungolago stesso. Due terzi della struttura sono stati realizzati, mentre il terzo mancante è bloccato dal ricorso di un privato. Una volta liquidata la pendenza, ha detto il sindaco, «potremo concludere l’operazione».

Interrogato sul senso di un passaggio simile situato all’estremità orientale del comparto (verso Bellinzona), rispetto allo “sfogo” naturale a ovest (viale Francesco Balli) dei passeggeri ferroviari diretti in città, il sindaco ha puntualizzato quanto segue: «I treni sono sempre più lunghi. Ora si parla di convogli di 400 metri. Gli ultimi a scendere in arrivo alla stazione si troveranno proprio a ridosso del sottopasso e saranno quindi automaticamente invitati a servirsene per raggiungere appunto il lungolago e da lì, volendo, Locarno». Quanto a quelli che scenderanno dalla testa del treno, continueranno a defluire su viale Balli, «con la differenza che con il nodo intermodale la zona davanti alla stazione sarà semaforizzata e ciò faciliterà la convivenza fra le auto in transito, i pedoni e i bus». Bus che fra l’altro avranno la loro pensilina (che ne “conterrà” 5) da una parte e due ulteriori zone di sosta dall’altra parte della strada (ex Franz Karl Weber). Infine, è stata evocata la possibilità che l’attraversamento stradale dello stesso viale Balli per i pedoni potrà avvenire in sopraelevata. 

 

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