Locarnese

Spazi pubblici del centro urbano, sì al concorso

Ma a Locarno spira aria di referendum: l'ha minacciato l'Udc Bäriswyl nel caso non fossero passate due proposte della minoranza commissionale

L'acciottolato di Piazza Grande, croce e delizia
(Ti-Press)
27 gennaio 2020
|

Potrebbe rivelarsi soltanto una “boutade” pre-elettorale, ma una brezza gelida è spirata in Consiglio comunale a Locarno quando l’esponente democentrista Bruno Bäriswyl ha sventolato lo spettro del referendum qualora il credito di 310mila franchi per l’organizzazione del concorso di progetto per gli spazi pubblici del centro urbano non fosse stato votato con le richieste della minoranza della Gestione, formulate dallo stesso Bäriswyl e da Gianbeato Vetterli. Ovvero che il concorso stesso sia aperto (e non a procedura selettiva come proposto dal Municipio) e che venga tolto il vincolo dell’acciottolato per la Piazza Grande, lasciando quindi aperta ai progettisti la possibilità di scegliere eventualmente un’altra pavimentazione. In votazione finale è passata la versione municipale – appoggiata dalla maggioranza commissionale – quindi Bäriswyl dovrà decidere se far finta di niente o chiamare la popolazione alle urne.

Per il resto, la discussione sul tema ha consentito ai corelatori del rapporto di maggioranza Simone Merlini e Simone Beltrame (Plr e Ppd) di ribadire per i rispettivi gruppi l’importanza del concorso per dare unitarietà ai 43 ettari di territorio (7 campi da calcio) compresi fra il castello Visconteo e il lago.

Un concetto espresso anche a sinistra da Sabina Snozzi Groisman, che si è rammaricata per il mancato inserimento nel perimetro d’intervento di via Luini «quale elemento di transizione fra il grande comparto e il Quartiere Nuovo». Per il Ps Snozzi Groisman ha anche auspicato flessibilità nella valutazione dei progetti che verranno presentati, e spezzato una lancia sull’acciottolato di Piazza Grande, considerato «elemento fondamentale e caratterizzante».

A favore delle modalità inserite nel messaggio anche Mauro Belgeri (Ppd) che ha fra l’altro consigliato di traslocare tutti i grandi eventi in Rotonda.

Quattro emendamenti, tutti bocciati, sono stati portati dai Verdi, con Matteo Buzzi. Uno chiedeva di rivedere la scelta (per altro cantonale) di spostare la linea di trasporto pubblico lontano da Largo Zorzi e via della Pace; un altro di subordinare l’ampliamento dell’autosilo di Largo Zorzi alla rinuncia “tout court” a quello sotto il Parco Balli.

Prima di raccogliere i frutti di un voto plebiscitario, il capodicastero Ambiente e Territorio Bruno Buzzini aveva perorato la necessità – tradotta proprio nel concorso di progetto – di «ripensare e valorizzare tutti gli spazi pubblici del centro urbano». Buzzini, come poi confermato dal legislativo, aveva anche raccomandato di appoggiare la procedura selettiva, considerata «la più idonea in questo caso». 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE