Locarnese

Brissago e la crisi dei commerci, la 'cura' del sindaco

All'assemblea della sezione Plr Roberto Ponti ha parlato del difficile momento per negozi e turismo, auspicando l'impegno istituzionale e la coesione

(Ti-Press)
18 gennaio 2020
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È con un misto di speranza e preoccupazione che diversi commercianti di Brissago guardano al futuro. Perché la situazione dei negozi, dei settori della ristorazione e dell’albergheria attraversa una fase difficile e gli operatori si aspettano, dalle autorità comunali e cantonali, una mano per uscire dall’impasse ed evitare di finire in ginocchio. È uno scenario che non può lasciare indifferente il numero uno dell’Amministrazione del borgo di confine, il sindaco Roberto Ponti, che mercoledì sera, in occasione dell’assemblea del suo partito, il Plr, sulla questione ha voluto soffermarsi. Senza voler drammatizzare troppo nel suo intervento Ponti, 32 anni di impegno istituzionale alle spalle, si è più che altro limitato a un commento su alcuni scenari che al momento lo impensieriscono. «La mia preoccupazione prima è il rallentamento congiunturale che si affaccia alle porte, una crisi che, a mio modo di vedere, andrà sempre più a toccare tutte le fasce della popolazione. Non è la prima volta che affrontiamo un momento difficile, ma sicuramente le persone toccate, chi più chi meno, in ambito professionale o in altri ambiti della propria vita privata o pubblica, incontreranno non poche difficolta per ritornare allo stato desiderato che  permetta loro di poter avere una vita dignitosa con i propri cari».

Focalizzando l’attenzione su Brissago, dal cui “cuore centrale” tante attività che lo rendevano vivo e vitale nel quotidiano sono sparite e dove la stessa funzione abitativa piano piano si è erosa, ha poi aggiunto: «È evidente che il Comune, dal punto di vista commerciale e sociale, sta soffrendo. La vicinanza con l’Italia, i grossi centri commerciali presenti nelle regione, le vendite online, la poca – per non dire totale – mancanza d’offerta in loco ha creato una situazione che col passare degli anni accentua continuamente il peggiorare di questa tendenza».

Le istituzioni come primo interlocutore

Senza voler offrire una fotografia dettagliata della situazione, ha proposto in seguito la sua ricetta per consentire al borgo di ritrovare vitalità e attrattività: «Per arrivare a un cambiamento (o almeno ad un rallentamento di questa situazione), in attesa di nuove condizioni quadro che ci permettano di iniziare una nuova crescita – ha detto – Brissago necessita un organo esecutivo e legislativo serio, impegnato, desideroso di avere un’atteggiamento rispettoso nei confronti dei propri cittadini. Non persone che promettono di tutto e di più, o ancor peggio, che minimizzano o disprezzano il lavoro altrui rallentando i processi comunali. Specialmente in un momento di crisi, l’ente pubblico dev’essere propositivo a sostegno dell’economia privata, un’economia che porta benessere alle famiglie e ci permette di superare i momenti difficili».

Cosa fare dunque per aiutare questo “malato”? «Ognuno di noi, nel limite delle proprie possibilità, deve muoversi affinché il prossimo aprile il Plr esca vincente. Questo è il primo passo. Dopodiche tutti assieme, con entusiasmo ed ottimismo, dobbiamo collaborare per la giusta crescita della nostra economia, delle nostre società e in tanti altri ambiti. Con la buona volontà, il necessario impegno, possiamo cercare di trovare le giuste soluzioni. Non dobbiamo dimenticare che le diverse persone che si mettono a disposizione nei vari ambiti politici, di svago, culturali lo fanno a titolo di volontariato. Credo quindi che meritino rispetto, gratitudine, ma soprattutto sostegno da parte di tutti».

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