Locarnese

Si apre la corsa al 'dopo Moon and Stars'

Dopo la prossima edizione contratto a scadenza. La Città apre anche ad altri il periodo 2021-25 e fissa i paletti per entrare

(Ti-Press)
8 gennaio 2020
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Un concetto dei concerti (genere e target di pubblico), uno di promozione a livello svizzero e internazionale, un altro per le eventuali animazioni collaterali dentro e fuori dal perimetro di Piazza Grande. E poi un piano delle infrastrutture, uno riguardante i concetti di mobilità, sicurezza, igiene e impatto ambientale, nonché – elemento importante – un “quadro” di collaborazione con l’Organizzazione turistica regionale e con gli operatori economici locali e non (alberghi, esercizi pubblici, commercianti, agenzie di viaggio eccetera).

Sono gli elementi che la Città ha messo nero su bianco – e richiederà a chi metterà fuori il naso proponendosi – per il “dopo Moon and Stars”, ovverosia per quella che sarà l’animazione musicale a Locarno nelle prime tre settimane di luglio, a partire dal 2021. Dal prossimo anno, infatti, non per forza sarà “Moon and Stars” ad occupare luoghi, proporre idee in musica e allestire eventuali villaggi vari nel periodo estivo pre-festivaliero. Giunta a scadenza di contratto con il Comune, infatti, la Msf Moon and Stars Festival Sa con sede a Locarno (ma parte della galassia zurighese di Energy Gruppe Schweiz) potrebbe rilanciare. Ma anche no. Se lo facesse, non si ritroverebbe come finora in una sorta di regime di monopolio. Questo perché altri due imprenditori hanno chiesto nel 2019 di poter entrare in linea di conto per organizzare i loro concerti dal 2021. Inevitabile quindi, per il Comune, aprire la possibilità anche a loro secondo la logica della “concorrenza corretta e reale”. Fissando, per definirla, “criteri oggettivi” di valutazione di quanto proposto.

50’000 di base più 5’000 a serata

Di conseguenza, dal 2021 al 2025 Piazza Grande, più eventualmente Largo Zorzi, spazio Magnolia, la Città Vecchia e la Rotonda verranno assegnate a chi presenterà la “la proposta più vantaggiosa per il Comune”, in base ai concetti elencati in apertura. Questa visione ricalca un po’ quella già emersa per l’attribuzione degli spazi pubblici in rotonda per il periodo festivaliero d’agosto, prima che ad accasarsi fosse il Pardo stesso con la Festival Services Sagl. Anche in quel caso, a concorso, era stato richiesto un concetto d’utilizzo (addirittura spalmato sull’intero anno solare), poi però la promozione in rotonda del marchio festivaliero era bastata per mettere d’accordo tutti e accettare una limitazione d’uso della rotonda unicamente durante la rassegna cinematografica.

Quello che si vuol fare per gli altri spazi pubblici in centro, durante le prime fatidiche tre settimane di luglio che per definizione sono riservate ai concerti, va dunque oltre e dovrà abbracciare certamente l’aspetto prettamente musicale – che è quanto più interessa al pubblico – ma non solo. Fra le richieste d’impegno certamente più interessanti v’è quella riguardante la collaborazione con l’ente turistico e con quegli operatori economici locali che spesso si erano lamentati per il modo in cui “Moon and Stars” accentrava i benefici generati dal suo pubblico, creando un cortile privato – anche in Largo Zorzi – e lasciando le briciole a chi sul territorio lavora e suda durante tutto l’anno. Tassa d’uso e remunerazione dei servizi resi dal Comune costeranno 50mila franchi di cifra base più 5’000 franchi per ogni serata (di concerto o intrattenimento collaterale). Per fare la sua scelta fra le candidature il Municipio valuterà concetti espressi, competenze organizzative, tipo di promozione dell’immagine della Città di Locarno a livello nazionale e internazionale, appunto “coinvolgimento dell’economia locale” e solidità finanziaria del gruppo (“documentata e verificabile”). «I concerti di luglio sono un appuntamento irrinunciabile per Locarno – commenta il sindaco Alain Scherrer – e per la Città è importante insistere sulla qualità dell’evento e delle proposte. Con questo prontuario si fissano dei paletti. Ciò che mi sta particolarmente a cuore è la collaborazione richiesta con gli attori economici locali. Lì si può senz’altro fare meglio».

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