Locarnese

La start up (anche) locarnese anti-CO2

L’idea dei giovani di ‘Simply Home’ raccolta da quattro Comuni ticinesi: dopo Locarno, Minusio, Maroggia e Chiasso, ora anche Zurigo...

18 maggio 2019
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Dicesi start up, in modo sintetico, “un’organizzazione di recente creazione che mira a diventare una grande impresa”. Se un tempo il termine si limitava ad ambiti informatico-tecnologici, oggi i campi si sono estesi. Nel caso dei giovani di cui parliamo, l’organizzazione è divenuta una GmbH con sede a Berna e la tecnologia c’entra in modo non secondario, applicata com’è a un tema pressante come quello della diminuzione delle emissioni di CO2 provocate dal riscaldamento dei grossi stabili (scuole, uffici amministrativi). Giovane come impone il concetto, tutti gli ‘strartuppari’, che si collocano tra i 26 e i 31 anni, hanno prodotto ‘Simply Home’ (www.simplyhome.tech), idea tutta svizzera cui lavorano anche ticinesi, tra i quali – perfetti per la territorialità di questa pagina – anche tre locarnesi.

Uno di loro si chiama Igor Gagliardi e ci illustra la ‘visione’. «Il progetto è nato nel 2016, la ditta è stata aperta nel febbraio 2017. Cerchiamo di offrire una soluzione economicamente sostenibile a proprietari di grandi edifici» partendo da un presupposto, ovvero quello che «quelli nuovi sono tutti ben isolati termicamente, è vero, e consumano poco. Peccato che guardando alle statistiche federali, meno dell’1% degli stabili con riscaldamento a radiatori viene rinnovato». In grandi edifici, tante persone significano tante abitudini: «C’è chi alza, chi abbassa, chi apre finestre, chi chiude, fattori che incidono sul consumo». Così, via wi-fi, si possono regolare sensori e termostati creati dai giovani di ‘Simply Home’, applicabili alla quasi totalità dei comuni radiatori, per gestire le temperature dei vari locali «in base al meteo, al sole e altri fattori, non soltanto abbassando quando non c’è nessuno, ma anche programmando temperature interne diverse da locale a locale».

Un po’ come la paura per l’azione dannosa dei grassi, che ha nascosto il male degli zuccheri, «preoccupa, e se ne parla tantissimo – spiega Gagliardi – del consumo elettrico, ma pochi sanno che quello termico pesa molto sulle emissioni di CO2. Guardando a quanto accade per gli edifici, il riscaldamento causa il 25% di emissione di gas serra. La gente si accerta di avere spento la luce quando va a pranzo, ma nessuno abbassa la temperatura del locale quando questo non è utilizzato. In effetti, abbassare anche di un solo grado la temperatura è molto importante in ottica di diminuzione di CO2, obiettivo che la Svizzera si propone». Il pensare in grande dei giovani di ‘Simply Home’ si è già conquistato la fiducia dei Comuni di Locarno, Minusio, Maroggia e Chiasso. Non di meno Zurigo: «Sono interessati. Ci è stato chiesto un preventivo per due stabili, uno di questi è una scuola molto grande». Il pensare in grande non è solo stimare tra il 20 e il 30% di risparmio il risultato di questa gestione, con un ritorno in pochi anni sulla spesa, e nemmeno il consenso delle città: «Sarebbe bello equipaggiare quanti più edifici ad alto consumo. A livello svizzero si risparmierebbero centinaia di migliaia di litri di nafta».

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