Locarnese

Frode fiscale a Verbania, 2 indagati in Ticino

Un caso da decine di milioni di euro investe società attive nei metalli ferrosi, 35 persone sotto inchiesta

(Ti Press)
10 maggio 2019
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Una frode all’Iva per decine di milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di finanza di Verbania. L'indagine condotta dal pm Fabrizio Argentieri ha fatto emergere un collaudato sistema dell'Iva nel campo dei metalli ferrosi che si estendeva dal Nord Italia al Ticino e alla Repubblica Ceca. Procedimento penale sono indagate 35 persone e coinvolte 34 società in Italia, 3 in Ticino e 2 nella Repubblica Ceca. Una froda fiscale consumata per il tramite di società cartiere, esistenti solo sulla carta, per emettere fatture false. Dell'inchiesta si è avuta notizia dopo che il gip di Verbania ha disposto il sequestro preventivo di beni per il valore di oltre 2 milioni di euro: sei immobili, altrettanti terreni, liquidità su 52 rapporti finanziari, otto auto, quote di partecipazione al capitale in nove società, quattro orologi di pregio e un natante ormeggiato a Verbania. Nel procedimento penale sono indagate 35 persone e coinvolte 34 società italiane e 5 con sede in Svizzera e nella Repubblica Ceca. Nello specifico, le società cartiere, società di comodo, risultate essere tutte evasori totali, emettevano fatture imponibili Iva nei confronti delle società beneficiarie della frode, le quali, in luogo del pagamento del corrispettivo dovuto, le ''compensavano'' emettendo false fatture per eguale importo, in esenzione d’imposta nei confronti della medesima cartiera. Gli utili delle società cartiere finivano agli organizzatori della frode attraverso bonifici verso società di comodo domiciliate in Ticino e nella Repubblica Ceca. I ''titolari'' delle società cartiere venivano compensati con poche migliaia di euro.

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