Locarnese

Il sindaco Albertella: 'Inaccettabile perdere la vita così'. La vittima è Roberto Rigamonti di Vacallo

I resti della motocicletta
(Rescumedia)
19 marzo 2017
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«Non si può morire in questo modo: è inaccettabile perdere la vita perchè un sasso ti finisce in testa». Così Giandomenico Albertella, sindaco di Cannobio, commenta la morte di Roberto Rigamonti, 68enne farmacista di Vacallo, ucciso sabato, poco dopo mezzogiorno, da un grosso masso che si è staccato dalla montagna che si erge a picco sulla statale 34, litoranea occidentale del Lago Maggiore. Una “montagna marcia” come confermano le due frane, verificatesi nel giro di un mese durante il tardo autunno del 2014. Allora non c’erano state vittime. Ora sì. Sabato in frazione Carmine, tra Cannero Riviera e Cannobio, ad una manciata di chilometri dal confine, Rigamonti era in sella alla sua motocicletta (una sua passione), quando dietro a una curva è andato incontro alla morte. Conosciuto e benvoluto, a Vacallo era titolare da oltre trent’anni della farmacia Santa Chiara. I suoi famigliari e l’intera comunità della località del Mendrisiotto sono in lutto per la grave perdita.
Ieri i massi hanno colpito anche una vettura Alfa Romeo Mito, con a bordo una giovane coppia di fidanzati di Cannero. Loro se la sono cavata con molto spavento e qualche lieve ferita. Medicati in ospedale a Verbania, sono stati dimessi quasi subito. “Ci sentiamo miracolati” hanno affermato, anche perchè a distanza di pochi metri c’era il corpo privo di vita del motociclista, ucciso sul colpo. Sull’accaduto la Procura di Verbania ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti, ipotizzando il reato di omicidio colposo. Certo che come dice il sindaco di Cannobio “non si può morire così”, sempre e comunque, ma a maggior ragione soprattutto alla luce di precedenti, non altrettanto gravi, ma certamente significativi sulla pericolosità di una montagna che di tanto in tanto crolla a pezzi, franando su una trafficatissima strada, percorsa quotidianamente da oltre duemila frontalieri, da ticinesi che fanno la spola con Verbania e dai turisti.
Ancora Albertella, che era in carica anche nel 2014: «Perchè si ripetono frane di questo tipo? Il fatto è molto semplice: alle nostre sollecitazioni dallo Stato non abbiamo ricevuto le dovute risposte. Ora, però, siamo al capolinea, perchè, non è accettabile che una persona debba morire in questo modo. Siamo al capolinea. Con i miei colleghi sindaci della zona stiamo pensando ad azioni eclatanti con il coinvolgimento della popolazione e dei frontalieri».