Brissago

Luciano Poli e la 'ndrangheta, inchiesta in Italia

(Gabriele Putzu)
12 febbraio 2017
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Con un ampio dossier intitolato “Il leghista e la ‘ndrangheta”, il Caffè nell’edizione di oggi evidenzia i presunti rapporti esistenti tra l’ex granconsigliere della Lega dei Ticinesi Luciano Poli e la mafia calabrese. Stando a un’indagine italiana denominata “Borderland”, Poli avrebbe aiutato la ‘ndrangheta ad infiltrarsi in Ticino. Nell’articolo firmato dalla giornalista calabrese Alessia Truzzolillo, viene in particolare citato tale Massimiliano Colosimo, un 38enne della cosca di Trapasso arrestato in Italia lo scorso novembre e che in precedenza sembra sia riuscito a ottenere il permesso di dimora in Ticino proprio grazie a Poli. Secondo l’articolo, la cosca Trapasso voleva investire in Svizzera e aveva bisogno di un fiduciario pronto a spostarsi in territorio elvetico e anche di un consulente capace di risolvere gli ostacoli burocratici. Le indagini sono state svolte dalla Squadra mobile di Catanzaro, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia e dal procuratore capo Nicola Gratteri. In novembre vi è stato l’arresto di 48 persone ritenute affiliate al clan Trapasso di San Leonardo di Cutro, nel Crotonese. Poli avrebbe compiuto due viaggi in Calabria al seguito di Massimo Colosimo, di origine calabrese ma residente a Parma. Accuse pesanti alle quali è subito giunta la risposta della Lega dei Ticinesi, che in un comunicato stampa sottolinea fra l’altro come i fatti risalgano al 2014. “Luciano Poli – viene precisato – ha lasciato la Lega nel 2004, e non siede più in Gran Consiglio dal 2007”. “Il signor Poli – si legge – non ha più alcun legame con la Lega dei Ticinesi da oltre 13 anni. Ha quindi smesso di far parte del Movimento ben 10 anni prima dei presunti “rapporti con i mafiosi calabresi” – accusa sulla cui fondatezza, ovviamente, la Lega nulla sa e nulla può sapere – che il Caffè domenicale sbatte strumentalmente in prima pagina”. Rilevando nel servizio “intenti calunniatori” la Lega si riserva di intraprendere i passi, anche legali, del caso.