Bellinzonese

Uno dei massimi esperti progetterà la sede Ior di Bellinzona

Il Consiglio di fondazione ha scelto il team di consorzio Isb+ composto dallo studio Santer Architekten di Zurigo e dal locarnese Francesco Buzzi

10 dicembre 2024
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Sarà uno dei massimi esperti nella progettazione di centri di ricerca a disegnare la nuova sede dello Ior, l'Istituto oncologico di ricerca presente a Bellinzona in più punti (Irb compreso) e che necessita di spazi adeguati per il suo sviluppo. Il Consiglio di fondazione ha deciso di confermare la raccomandazione della giuria presieduta dall'architetto e professore Valentin Bearth e dal presidente della fondazione medesima Franco Cavalli. A spuntarla è il team di consorzio Isb+ composto dallo studio di architettura Santer Architekten di Zurigo che ha elaborato la propria proposta assieme all’architetto locarnese Francesco Buzzi di Locarno. Lo studio zurighese si era già ultimamente distinto per aver realizzato l’imponente nuovo edificio del Biozentrum di Basilea, da molti considerato come un gioiello dell’architettura specializzata in centri di ricerca. Investimento previsto quasi 60 milioni di franchi nel terreno accanto all'Irb, nell'ex campo militare.

Il concorso di progettazione, avviato lo scorso febbraio, aveva inizialmente raccolto le candidature di una ventina di gruppi, tra i quali la giuria ha dapprima selezionato otto finalisti invitati a presentare una proposta di progetto. Dopo un’attenta valutazione, effettuata anche con il supporto di diversi specialisti, la giuria ha poi recentemente scelto Isb+. La decisione di avviare la progettazione era stata presa un anno fa dalla Fondazione per lo Ior per far fronte alle limitazioni degli spazi nell’attuale edificio di ricerca inaugurato dall’Irb (Istituto di ricerca in biomedicina) in via Chiesa 5 nel novembre 2021. La realizzazione di questo edificio aveva richiesto quasi dieci anni e nel frattempo Ior e Irb hanno registrato una notevole crescita, tanto che già oggi alcuni dei quasi 300 ricercatori non trovano spazio in via Chiesa e, insieme a diverse piattaforme tecnologiche, sono stati trasferiti in un edificio nelle vicinanze.

Cosa conterrà

Nei prossimi anni Ior, Irb e i Laboratori di ricerca traslazionale dell’Eoc (anch’essi situati in via Chiesa) prevedono un’ulteriore espansione. Il nuovo edificio, secondo il progetto selezionato, avrà un volume simile a quello dell’attuale Irb che andrà a completare e integrare. Per rispondere alle attuali carenze strutturali, il nuovo edificio offrirà difatti spazi aggiuntivi per ben 12 laboratori di ricerca, ma anche numerose aule per riunioni scientifiche e soprattutto per attività di formazione universitaria, siccome Ior e Irb sono entrambi affiliati all’Università della Svizzera italiana. Sono inoltre previsti un’ampia area di ristorazione e un auditorio per almeno 250 persone, destinato a essere condiviso con la Città. La giuria ha espresso unanime e grande apprezzamento per il progetto vincente “che, pur rispettando l’elevata qualità architettonica dell’edificio Irb progettato dal compianto architetto Aurelio Galfetti, dà vita all’idea di un campus di ricerca e formazione di alto livello”. Il progetto, insieme a quelli degli altri sette finalisti del concorso, sarà esposto al pubblico, probabilmente a Palazzo Civico, in gennaio.

Il nodo Berna: la Confederazione finanzierà?

Circa il 30% dell'investimento dovrebbe venire coperto dalla Confederazione tramite la Segreteria di Stato per la ricerca che l'anno scorso aveva preavvisato favorevolmente lo studio di fattibilità sottopostole dall’Usi. Il condizionale è d'obbligo perché una misura di risparmio nel frattempo ipotizzata dai consulenti esterni della Confederazione riguarda proprio le strutture di ricerca co-finanziate dai Cantoni. Perciò la Fondazione dello Ior mira a continuare sulla strada della celerità per ottenere il prima possibile la conferma di un riscontro positivo, in ogni caso entro il 2027. Il Consiglio di Stato, cui dovrà seguire l’avallo politico del Gran Consiglio, ha dal canto suo già confermato la disponibilità a coprire il 20%. Anche la Città – in prima fila nel sostenere lo sviluppo delle scienze della vita sin dalla fine degli anni 90 – farà la sua parte mettendo a disposizione il mappale di proprietà comunale tramite un diritto di superficie gratuito di lunga durata, come già fatto a suo tempo per la sede definitiva dell’Irb, cui ha inoltre destinato 13 milioni; c’è anche la disponibilità, dichiarata dal Municipio, a cofinanziare l’auditorium da 250 posti. Un contributo sostanzioso è inoltre stato promesso da una conoscente del dottor Cavalli: residente in Ticino, in passato ha già sostenuto diverse attività dello Ior e finanziato lo studio di fattibilità per la nuova sede.

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