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A Bellinzona la prima Velostrasse del Ticino

La Città ha individuato 19 tratti con limite 30 km/h da trasformare in strade ciclabili: la precedenza da destra verrà invertita o sostituita dallo Stop

Si comincia con una fase test su alcuni tratti. Emblematico il caso di via Golena a Giubiasco
(‘laRegione’)
25 marzo 2024
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Nel 2021 contrario, oggi favorevole. Il Municipio di Bellinzona ha cambiato radicalmente opinione sulla proposta fatta tre anni fa dai Verdi, tramite un’interpellanza, affinché s’introducano in città le cosiddette Velostrassen, strade ciclabili che attraversano i quartieri abitati nei tratti limitati a 30 km/h lungo i quali la priorità è data alle biciclette e l’innesto laterale non beneficia più della precedenza da destra, che viene eliminata e sostituita dal dare precedenza o da segnali di Stop. Una soluzione che rappresenterebbe una novità assoluta per il Ticino; nel frattempo già diffusa e apprezzata da città d’Oltralpe che l’hanno testata con successo in varie tipologie di aree residenziali. Test resi possibili da una modifica dell’Ordinanza sulle Zone 30 e Zone d’incontro 20 che ha autorizzato a derogare alla precedenza da destra se la strada fa parte di una rete viaria destinata alla circolazione dei velocipedi.

Nel 2021 il Municipio motivava la sua contrarietà alle Velostrassen scrivendo che “al momento il traffico ciclistico in città, nonostante sia cresciuto negli ultimi anni, non è ancora tale da poter giustificare l’introduzione di una Velostrasse lungo un percorso ciclistico che risulti particolarmente frequentato”. Infatti, aggiungeva, l’introduzione delle Velostrassen “può essere giustificata unicamente dove la percentuale di traffico di ciclisti è particolarmente alta in relazione al traffico complessivo, e in ambito urbano”. Aggiungeva inoltre che la Velostrasse “nasconde alcune insidie da affrontare e risolvere, altrimenti rischiano di diminuire considerevolmente il livello di sicurezza stradale e ciò proprio a discapito dei ciclisti medesimi”.

L’esecutivo ne evidenziava alcune: “Se all’interno delle Zone 30 si reintroduce una precedenza prioritaria, automaticamente si deve rinunciare alla regola della precedenza da destra che, seppur basica, è nota a tutti gli automobilisti e il suo effetto è utilizzato quale moderatore della velocità degli utenti della strada; la priorità in una specifica direzione avvantaggerebbe sì i ciclisti, ma consentirebbe anche agli automobilisti di assumere velocità più elevate, anche all’interno di una Zona 30; sebbene la Velostrasse sia supportata da specifica segnaletica stradale, è possibile che gli utenti risultino ulteriormente sollecitati da una nuova regolamentazione oltre a quelle già sancite dalle Zone 30 e 20 e non è possibile escludere il rischio di confonderli, specie all’ingresso o all’uscita di una Velostrasse”.


Città di Berna
Qui si vede bene che la precedenza da destra sparisce e viene invertita

‘La novità più importante’

A tre anni di distanza – e nel frattempo sensibilmente aumentato il numero di e-bike in circolazione – ecco il cambio di paradigma. Nel Piano di mobilità ciclistica presentato lo scorso 19 febbraio dal sindaco Mario Branda e dal vicesindaco Simone Gianini, capodicastero Territorio e mobilità, fra le 67 misure proposte per incentivare la mobilità dolce la Velostrasse da soluzione impraticabile è improvvisamente diventata “la novità più importante che ci avvicinerà maggiormente alla filosofia già entrata nel Dna della mobilità ciclistica d’Oltralpe e degli stati nordici”. L’inversione a U del Municipio è cominciata dopo l’entrata in vigore, nel gennaio 2023, della Legge federale sulle vie ciclabili che indicando le competenze per Confederazione, Cantone e Comuni mira a rendere l'infrastruttura più efficiente e sicura. Legge che fra le altre cose codifica a tutti gli effetti le Velostrassen. Da qui, come detto, la decisa sterzata municipale che da zero soluzioni ha portato a individuare nel comprensorio aggregato ben 19 tratti a priorità ciclistica, tra cui quelli tra la passerella della Torretta e i quartieri di Sementina e Monte Carasso, e a Giubiasco in corrispondenza di via Moderna, via della Rongia e via Golena. Strade lungo le quali appunto il traffico in sella è prevalente.

Il caso per antonomasia è quello di via Golena a Giubiasco che costeggia un quartiere abitato e fa parte del tragitto ciclabile d’interesse regionale Bellinzona-Giubiasco. Nella bella stagione è percorsa giornalmente da centinaia fra ciclisti, pedoni e monopattini elettrici. E proprio qui le intersezioni con via Camana e via Sottocentrale, oggi gestite con precedenza da destra, comportano seri rischi perché gli automobilisti sbucano su via Golena – non di rado senza prestare troppa attenzione agli altri utenti della strada – per raggiungere un vicino posteggio da cui partire per le passeggiate.

‘Stiamo già progettando’

«L’introduzione delle strade ciclabili avverrà per gradi, inizialmente con dei test nel comparto urbano centrale che stiamo già progettando e che presto andranno in pubblicazione», ci spiega Simone Gianini. Uno di questi «riguarderà il tratto sud di via Ghiringhelli, una delle prime strade della vecchia Bellinzona dov’era stato introdotto il limite di 30 km/h». Come già evidenziato nel 2021 dall’Associazione traffico ambiente (Ata), anche il vicesindaco concorda sul fatto che la Velostrasse potrebbe comportare il rischio d’indurre i conducenti di veicoli – confrontati con l’eliminazione delle precedenze da destra sostituite da Stop o dare precedenza – a procedere più speditamente: «Sarà perciò importante sensibilizzare tutta l’utenza e prevedere soluzioni fisiche sul manto stradale, ad esempio con selciato e parti colorate in corrispondenza degli incroci. Le prove fatte in talune città svizzere indicano che tali soluzioni sono sensate e contribuiscono a incrementare la sicurezza».

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