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Ricorsi contro il foyer per asilanti minorenni a Cresciano

Contestata la licenza edilizia rilasciata dal Comune. Ciò che complica il compito del Cantone già alle prese con la carenza di strutture

(Ti-Press)
28 gennaio 2024
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L’obiettivo dei servizi cantonali era di attivarlo entro la fine della scorsa estate. Ad oggi non sono però ancora cominciati gli interventi per il cambio di destinazione dell’Ostello Cresciano, dove la Divisione cantonale dell’azione sociale e delle famiglie intende realizzare un centro per dare un alloggio a 15-20 richiedenti l’asilo minorenni non accompagnati. Progetto presentato durante una serata pubblica a inizio giugno del 2023 e da subito osteggiato dal gruppo ‘Diamo un futuro all’ostello di Cresciano’, promotore di una prima petizione all’attenzione del Municipio di Riviera (sottoscritta da 290 persone) e una seconda indirizzata al Consiglio di Stato (entrambe respinte), seguite dall’opposizione alla domanda di costruzione del Cantone. In sintesi si sollecitava, anche attraverso un impegno del Comune, che l’Ostello – dove l’attività è cessata nel maggio del 2023 – mantenesse l’attuale destinazione o che comunque continuasse a essere fruibile dalla popolazione, mentre al governo si chiedeva di rivalutare il progetto e considerare un’altra ubicazione. Respinte le opposizioni, il Municipio aveva rilasciato la licenza edilizia, contro la quale il gruppo ha presentato nelle scorse settimane un ricorso al Consiglio di Stato.

‘Mancanza di chiarezza e trasparenza’

Ai promotori, da noi raggiunti, chiediamo su quali aspetti verte l’istanza: questione di principio o altro? «Sul principio, se le cose sono fatte in ordine, ci siamo detti che se dev’essere una struttura per l’accoglienza, così sia – dice Paola Gandolfi-Decristophoris, rappresentante del gruppo contrario e tra i promotori della raccolta firme –. Il nostro ricorso riguarda la modalità con cui è stata fatta la domanda di costruzione. Chiediamo che quest’ultima venga ripubblicata visto che in seguito alla nostre opposizioni ci sono state delle modifiche tecniche del progetto, ad esempio per ottemperare alla legge sulle persone con disabilità, di cui la popolazione non è a conoscenza. Riteniamo importante che se un ente pubblico vuole fare qualcosa deve agire con la massima chiarezza e trasparenza». Un altro punto, sul quale si era detto d’accordo anche il sindaco di Riviera Alberto Pellanda, è la critica sulla mancanza nell’incarto depositato di un riassunto del progetto di accoglienza (obiettivi, modalità di gestione ecc) che la Croce Rossa intende sviluppare a Cresciano. Stando a quanto appreso dalla redazione, ci sarebbe anche un secondo ricorso di alcuni privati che si allineerebbe alle motivazioni del gruppo ‘Diamo un futuro all’ostello di Cresciano’.

‘Grandi difficoltà logistiche’

La soluzione individuata a Cresciano dagli uffici cantonali intende rispondere all’aumento della pressione migratoria che ha portato anche a un consistente incremento degli arrivi in Svizzera di minorenni non accompagnati. «Chiaramente l’auspicio era di avere già a disposizione la struttura di Cresciano», dice contattato dalla redazione Renzo Zanini, a capo dell’Ufficio cantonale dei richiedenti asilo e dei rifugiati, dal 2022 confrontato con una continua sfida logistica per rispondere all’aumento della necessità di alloggio di minorenni non accompagnati attribuiti al Cantone dalla Confederazione dopo le prime procedure svolte nei Centri federali. «La pressione migratoria ha iniziato ad aumentare di molto nel 2022, è rimasta stabile nel 2023 e si conferma alta anche in queste prime settimane del 2024, con già una decina di minorenni che ci sono stati assegnati dalla Confederazione. Al momento riusciamo a garantire un alloggio per tutti, ma con grandi difficoltà. Siamo sempre alla ricerca di strutture che ci permettano di farlo a lungo termine. Tantissimi arrivano molto giovani e avranno bisogno di una casa per svariati anni prima di raggiungere la maggiore età». Nel 2023 i richiedenti asilo affidati ai servizi cantonali ticinesi sono stati 606, di cui 133 minorenni (ovvero il 22%) arrivati in Svizzera non accompagnati. «Un tasso elevatissimo rispetto agli scorsi anni, quando si attestava attorno al 9-12%, peraltro con dei valori assoluti molto più bassi. Il 22% è una percentuale che non abbiamo mai visto».

Per ospitare i minorenni non accompagnati non sono più sufficienti i foyer cantonali di Riazzino, Castione e Paradiso, quest’ultimo ampliato nel 2022 portando la capacità di accoglienza da quaranta a oltre 90 giovani. E anche se l’opzione di Cresciano (che rimane un importante obiettivo) si concretizzerà, indica Zanini, «serviranno comunque altri centri e sarà dunque una continua ricerca per trovare soluzioni a lungo termine. In questi mesi, non avendo a disposizione la struttura individuata nel Comune di Riviera, abbiamo dovuto trovare alternative provvisorie, ad esempio con una nuova soluzione temporanea per 30 persone a Bellinzona. Una struttura che non si presta però per essere utilizzata a lungo termine come foyer. L’accoglienza dei minorenni non accompagnati è particolarmente sensibile e necessita di un accompagnamento specifico da parte di educatori e collaboratori. Cerchiamo dunque strutture che siano veramente idonee per dare una casa a questi ragazzi, come quella di Cresciano che ci permetterebbe di ospitarne 15-20. Altrimenti il rischio è che vengano sballottati da una struttura all’altra. Al momento attuale nessuna delle persone attribuite al Cantone alloggia in una sede di Protezione civile, ciò che rappresenta proprio l’ultima soluzione che vogliamo adottare». Attualmente il totale dei minorenni non accompagnati accolti nelle 4 strutture dedicate è di circa 190: una novantina sono alloggiati a Paradiso, mentre le altre 3 strutture ne ospitano tra i 30 e i 40. Oltre il 90% degli arrivati nel 2023 sono ragazzi di origine afghana.

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