Bellinzonese

Confermato: ritirata l’opposizione contro il tunnel faunistico

Gudo/Sementina, l’Unione contadini lo ha comunicato al Consorzio correzione fiume Ticino. E il Gran Consiglio ha stanziato i crediti all’unanimità.

In sintesi:
  • Ritenute sufficienti dall'Uct le garanzie date dal Cantone per la futura gestione degli ungulati sul Piano di Magadino
  • Intanto il cantiere è già iniziato con la posa delle sottostrutture elettriche per l'illuminazione della galleria stradale che sarà lunga 75 metri
Il render mostra come la galleria artificiale sarà inserita sulla strada cantonale Gudo-Sementina
14 marzo 2023
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Nel giorno in cui il Gran Consiglio ha stanziato all’unanimità i crediti milionari necessari alla seconda tappa del parco fluviale bellinzonese che in zona Boschetti include anche il tunnel stradale previsto alla curva a S di Gudo, sopra il quale sarà creato un passaggio sicuro per gli animali selvatici voluto per ridurre gli incidenti con i veicoli in transito, l’iter su questo punto fa un altro passo avanti. L’Unione contadini ticinese (Uct) ha infatti scritto oggi al Consorzio correzione fiume Ticino, committente delle opere fluviali e di quella stradale, formalizzando la decisione di ritirare l’opposizione inoltrata l’anno scorso al Municipio di Bellinzona contro la concessione della licenza edilizia per la galleria artificiale prevista all’altezza di un corridoio faunistico d’importanza regionale. Confermato dunque quanto anticipato dalla ‘Regione’ lo scorso 14 febbraio.

Piacciono le rassicurazioni date

L’Uct ha formalizzato il ritiro "a seguito del costruttivo incontro" del 22 novembre 2022, avvenuto alla presenza tra gli altri del consigliere di Stato Claudio Zali, capo Dipartimento del territorio, e di quello del 20 gennaio 2023 con l’Ufficio caccia e pesca, cui è seguita una sua lettera del 3 febbraio. Il presidente Uct Omar Pedrini e il segretario agricolo Sem Genini basano la decisione sulle "rassicurazioni orali e scritte ricevute dalle autorità decisionali per quanto riguarda i punti da noi sollevati, ossia che ci sarà un adeguato prelievo degli ungulati nel Piano di Magadino", il quale "sarà pianificato al fine di contenere i danni alle colture agricole". Pure sottolineato il fatto che l’Unione contadini "sarà coinvolta per valutare l’efficacia delle misure adottate e l’analisi di possibili strategie e/o misure che potrebbero ottimizzare questa gestione". La speranza in casa Uct è che "si possa anche in futuro continuare le buone collaborazioni avute negli ultimi mesi col Cantone e col Consorzio e che ci hanno permesso di trovare soluzioni condivise a favore, speriamo, dell’interesse pubblico e degli enti coinvolti".

Cervi: quattro volte più del numero ideale

Il tunnel mira a creare un tragitto sali-scendi più diretto e sicuro per cervi e caprioli, ma anche rospi, a tutto vantaggio loro e dei conducenti. Dal canto suo l’Unione contadini teme di vedere ulteriormente aumentata sul Piano di Magadino la già importante presenza di ungulati affamati. Una pressione vieppiù crescente visto che un censimento del 2020 ha osservato 72 cervi stanziali, il doppio rispetto al 2017, con un tetto di 90. Questo mentre si è calcolato un numero massimo, per evitare conflitti, di 22 individui. In crescita anche i danni subiti dall’agricoltura, con indennizzi nel 2020 pari a 61’000 franchi, il triplo rispetto al 2017.

Pro e contro il ponte faunistico

Il governo stesso nel suo messaggio indica che la soluzione proposta "genererà indubbiamente un impatto positivo per la fauna, considerando anche il fatto che la golena rivitalizzata potrà assumere in futuro un maggiore ruolo quale polo attrattore per la fauna in generale, intensificando ancora maggiormente il traffico faunistico tra il versante pedemontano e la golena del fiume Ticino". Tuttavia la Commissione ambiente, territorio ed energia del Gran Consiglio nel preavvisare positivamente la richiesta di crediti scrive nel proprio rapporto che "per quanto riguarda le possibili criticità legate all’afflusso maggiore di selvaggina nelle zone agricole, oggi il Piano di Magadino è di fatto già connesso con i versanti e dunque il progetto del ponte non va a collegare uno spazio di territorio completamente isolato, ma permette di convogliare la selvaggina in passaggi preferenziali e sicuri. Questo potrebbe anche favorire l’allontanamento della selvaggina dal Piano, così come supportare il monitoraggio e il contenimento delle specie maggiormente problematiche". Il passaggio faunistico "in ogni caso fungerà pure come punto di controllo dei movimenti della fauna selvatica e quindi contribuirà a monitorare un eventuale arrivo del cinghiale (ndr: oggi assente nel Piano, o presente solo saltuariamente) oltre che ad agevolare eventuali azioni di contrasto".

L’investimento previsto

La partecipazione finanziaria richiesta al Cantone per la tappa Boschetti ammonta a 4,74 milioni per la sistemazione del fiume Ticino, più altri 3 per la realizzazione della galleria faunistica e 330’000 franchi per il sussidio della progettazione definitiva e procedura di approvazione. Tutti crediti, come detto, che il parlamento ha votato nel primo pomeriggio all’unanimità. Ma il tunnel artificiale di milioni ne richiederà in tutto più di 7: i 3 richiesti dal CdS riguardano la sola parte della strada cantonale, mente altri 4,24 milioni saranno sussidiati dal settore corsi d’acqua (80% Confederazione, 10% Cantone, 10% consorzio).

Il cantiere è già iniziato

Il ponte ecologico prevede la costruzione di una galleria artificiale illuminata e lunga 75 metri e un intervento complessivo si una lunghezza di 300 metri. La nuova galleria avrà un calibro stradale di 11 metri suddiviso in due corsie veicolari di tre metri, due corsie ciclabili di 1,5 metri, un marciapiede 1,5 metri lato valle e una banchina laterale lato monte di 0,5 metri. La realizzazione della nuova galleria artificiale è prevista sulla sede attuale della strada cantonale con lo spostamento temporaneo della stessa durante il cantiere per minimizzare i disagi al traffico su questo asse molto frequentato. Cantiere peraltro già iniziato in questi giorni con la posa delle sottostrutture elettriche.

Le opere sul fiume

Quanto al parco fluviale in zona Boschetti, sarà ampliato l’alveo del fiume Ticino per garantire un’adeguata protezione contro le piene, predisponendo un maggiore spazio di scorrimento, favorendo nel contempo la dinamicità naturale delle acque, con particolare attenzione alla fauna ittica, alla strutturazione e valorizzazione degli spazi marginali al corso d’acqua quali ambienti naturali d’interconnessione. Gli obiettivi: maggiore sicurezza idraulica, migliore integrazione nel paesaggio, plusvalore ricreativo/turistico, prevenzione dello sviluppo di piante invasive con loro deposito nell’ambito della realizzazione del tunnel faunistico. Sono pure previste alcune opere accessorie quali la realizzazione di un biotopo e vasca per la lotta agli incendi boschivi, come pure lo spostamento di due elettrodotti.

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