Bellinzonese

Bellinzona non berrà il suo Café du Parc

Accolta dal Cc la richiesta dei capigruppo Plr, Lega-Udc e Centro: revocato il credito di 1,4 milioni votato nel 2020 per il baretto nel Parco urbano

L’ipotesi di Café di Parc come ideata dal progettista (Fiorini architetti Bellinzona)
27 febbraio 2023
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Che non avrebbe avuto vita facile lo si era capito nel giugno 2020 quando il credito di 1,4 milioni per la sua realizzazione era stato concesso dal Consiglio comunale fra critiche e reticenze; e poi nei due anni a seguire quando il Dicastero opere pubbliche ha rifatto i calcoli più volte anche considerati i rincari delle materie prime e la necessità di evitare un altro sorpasso di spesa dopo quelli scoperti tre anni fa con tanto di infinite polemiche.

A pesare anche l’attuale situazione delle finanze comunali che non consentono passi falsi. Ora è ufficiale: non si farà la terza tappa del Parco urbano che prevedeva la realizzazione del Café du Parc, il baretto previsto accanto ai giochi d’acqua e all’albero del vento. Il plenum del Cc riunito questa sera ha infatti accolto con 36 sì e 13 no la richiesta di revoca del messaggio municipale, depositata a metà mese dai capigruppo di Centro (Gabriele Pedroni), Lega-Udc (Sacha Gobbi) e Tiziano Zanetti (Plr) ritenendo che la struttura non sia più una priorità in base all’evoluzione della società e degli eventi e considerata la presenza nelle vicinanze di più esercizi pubblici, nel senso che appartengono al Comune, quali Bagno pubblico, Centro sportivo coperto, Centro tennistico e Grottino Ticinese.

‘Costo aggiornato a 2 milioni’, ma Bang non conferma

Gabriele Pedroni ha sollecitato l’Esecutivo affinché valuti una soluzione «meno onerosa e commisurata alla situazione». Tiziano Zanetti condivide evidenziando che l’aggiornamento dei costi – stando a sue informazioni non confermate durante il dibattito – avrebbe raggiunto quota 2 milioni: «Troppi! Un impegno non sostenibile, tanto più se si pensa alle crescenti esigenze dell’Ente Sport». La capogruppo della Sinistra, Lisa Boscolo, non si è allineata: «Sarebbe un peccato ‘rompere’ questo progetto. Se i costi sono davvero saliti in modo così importante, andrebbero rivisti. L’errore è stato semmai affidare la progettazione a chi ha già gestito fasi precedenti del Parco urbano con alcuni problemi non secondari». Ronald David (Verdi/Mps/Fa) ha pure difeso il progetto: «Sarebbe un piccolo segnale per rendere veramente attrattivo un Parco urbano che non lo è mai stato». A nome della Lega Manuel Donati ha infine sollecitato il Municipio a ribadire all’Ufficio beni culturali la richiesta di collegare fisicamente il Parco urbano al bar del confinante Bagno pubblico. Da notare che nessuna informazione è giunta in sala dal Municipio sull’evoluzione dei costi, forse perché assente giustificato il capodicastero Opere pubbliche Henrik Bang. Il quale, interpellato telefonicamente dalla ‘Regione’, non conferma la cifra di 2 milioni e aggiunge di non disporre di cifre aggiornate sui costi, a parte una probabile loro evoluzione a causa del rincaro delle materie prime.

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