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Rincaro materie prime: il Café du Parc torna sotto la lente

Il Municipio pubblicherà a giorni la domanda di costruzione: spesa da riverificare visto l’aumento dei costi del materiale edile

11 aprile 2022
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Grazie ai giochi d’acqua con tanto di luci colorate e all’albero del vento, negli ultimi tempi il Parco urbano di Bellinzona ha cambiato volto. Un’area verde destinata a diventare luogo di aggregazione e relax per la popolazione e a guadagnare ancora più attrattiva con la prevista realizzazione del Café du Parc. Terza tappa del Parco urbano la cui domanda di costruzione sarà pubblicata dal Municipio nei prossimi giorni.

Il credito per il piccolo ristoro era stato votato due anni fa dal Consiglio comunale: investimento previsto 1,4 milioni di franchi. Un tetto massimo da non superare – si era detto e ripetuto il Municipio medesimo – soprattutto dopo i sorpassi per 5 milioni registrati nel 2020 sui cantieri dello Stadio cittadino, del Policentro della Morobbia e dell’Oratorio di Giubiasco. Come pure – sempre al Parco urbano – nella precedente realizzazione dello spogliatoio (prima fase), quando il superamento attestatosi attorno al 10% si era poi ridimensionato grazie alla rinuncia di talune opere collaterali.

Di anno in anno

Stando alla tempistica allestita inizialmente, il cantiere per il Café avrebbe dovuto partire nel 2020. Ma il sovrapporsi di altre opere e sottostrutture l’ha poi procrastinato al 2021. Nella primavera scorsa il Municipio, adottando una certa prudenza considerate anche le finanze comunali alle prese con disavanzi milionari, aveva quindi deciso di posticipare la realizzazione al febbraio-marzo 2022. Ma lo scorso novembre aveva spiegato alla Commissione della gestione del Consiglio comunale che difficilmente il cantiere avrebbe potuto prendere il via quest’anno, procrastinando il primo colpo di piccone al 2023. A pesare sulla tempistica della tappa 3 – veniva spiegato allora, e viene ripetuto oggi aggiungendo ulteriori elementi – sono i costi. Gli stessi che un anno fa non erano ancora lievitati, ma che col passare dei mesi hanno preso una piega da tenere sotto stretta osservazione, visto che l’Esecutivo considera il credito approvato dal Cc come il limite di spesa da rispettare assolutamente.

Prima la pandemia e ora la guerra

Trascorso il primo quarto di 2022, attualmente il Dicastero opere pubbliche (Dop) sta proseguendo la verifica delle varie voci di spesa. Un’attenzione accresciuta considerato che i costi di fornitura – specie dei materiali edili quali metallo, beton e via dicendo – rischiano di far esplodere l’investimento a causa del rincaro generale dei prezzi su cui ha influito dapprima la crisi pandemica e ora, dalla fine di febbraio in poi, la guerra in Ucraina. Conflitto che ha fatto impennare i prezzi di metalli e materie prime, raggiungendo cifre record. L’analisi delle offerte di mercato permetterà così al Municipio di farsi un quadro più preciso dell’onere da mettere in conto. Se la previsione dovesse superare il limite di 1,4 milioni, la Gestione verrà subito informata e partirebbe allora una valutazione allargata sul da farsi: o ridimensionare l’edificio o aumentare il credito o rinunciare al progetto.

Verifiche su tutti i progetti

A seguito della riorganizzazione del Dop avviata dopo il problema dei tre sorpassi, il municipale e capodicastero Henrik Bang spiega che tutti gli investimenti delle opere in agenda sono stati rianalizzati. Obiettivo: permettere al Municipio di avere un quadro il più preciso possibile dei costi finali ed evitare spiacevoli sorprese in corso o a fine cantiere. Il tutto, ancora una volta, considerando gli effetti della pandemia e della guerra sul costo dei materiali.

Una questione di priorità

Ma altri imprevisti hanno a loro volta ritardato il Café du Parc, inducendo Dop ed Esecutivo a ulteriormente reimpostare alcune priorità. In primis il cantiere per il ripristino della Scuola dell’infanzia Palasio danneggiata dal nubifragio abbattutosi sul Bellinzonese lo scorso 7 agosto: sebbene il costo sarà quasi integralmente coperto dall’assicurazione, il cantiere va seguito molto da vicino. A richiedere al Dop diverso tempo e risorse è anche la prevista sistemazione di via ai Ronchi a Daro, il cui iter si è rivelato molto complesso. Ma anche l’Oratorio di Giubiasco, per il quale il Legislativo deve ancora esprimersi sul credito suppletorio da 3 milioni aggiuntivi agli 8 già votati nel 2015 per trasformare la vecchia struttura in un centro sociale e culturale intergenerazionale. Infine, un altro tema che ultimamente sta impegnando il Dop è lo Stadio comunale, che potrebbe richiedere ulteriori spese infrastrutturali qualora nei prossimi mesi l’Acb fosse promossa in Challenge League. Alla luce di questi interventi più urgenti – rileva Henrik Bang – il Café du Parc non è attualmente in cima alla lista delle priorità.

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