Bellinzonese

Tassa sui rifiuti a Bellinzona, ignorata la proposta di Okkio

Dalla Commissione della legislazione arrivano intanto diversi emendamenti che chiedono di modificare il messaggio municipale

8 giugno 2022
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Il Consiglio comunale di Bellinzona potrebbe modificare in più punti il messaggio municipale che aggiorna il Regolamento sui rifiuti, in particolare la parte dedicata al ricalcolo della tassa base annua che gli esercenti hanno già dichiarato di voler impugnare con un ricorso. Tassa destinata ad aumentare in tutte le categorie di utenti rispetto alla situazione attuale – anacronistica rispetto agli altri principali centri ticinesi – che assicura una copertura dei costi soltanto del 69% anziché del 100% come richiesto dalla Legge cantonale di applicazione della Legge federale sulla protezione dell’ambiente. A proporre una serie di emendamenti è la Commissione della legislazione che, terminate nei giorni scorsi le proprie valutazioni, produrrà tre distinti rapporti all’indirizzo del plenum: uno di maggioranza (relatore Emilio Scossa-Baggi del Ppd) che invitando a votare il messaggio chiederà però anche di restringere puntualmente le ‘forchette’ minimo-massimo entro le quali il Municipio è chiamato a fissare di anno in anno la tassa base categoria per categoria; uno di minoranza di Lega/Udc (relatore Manuel Donati) e un secondo rapporto di minoranza targato Verdi/Mps/Fa (relatore Ronald David).

Le proposte Lega/Udc per le economie domestiche

Nel dettaglio, confidando in una riduzione della spesa generata dal servizio così da facilitare il raggiungimento della copertura integrale dei costi, la minoranza Lega/Udc sollecita un abbassamento generale delle forchette: ad esempio, per le economie domestiche propone che per il primo membro ne sia fissata una da 80 a 115 franchi (anziché i 125 indicati nel messaggio) e che per ogni membro in più si aumenti di 20 franchi anziché passare a 140 fissi dai due membri in su come indicato dall’Esecutivo. Inoltre in materia di residenze secondarie, la minoranza Lega/Udc con un secondo emendamento chiede di non chiamare alla cassa i domiciliati proprietari di rustici e affini situati nel comprensorio della Bellinzona aggregata. Infine valutazioni sono in corso con l’intenzione d’inserire una parte sociale per le famiglie meno abbienti e di abbassare il prelievo previsto a carico dei take-away, che il Municipio sestuplica facendolo lievitare dagli attuali 200 a 1’500 franchi.

Le proposte Verdi/Mps/Fa per redditi bassi e supermercati

Due gli emendamenti sottoposti al plenum dalla minoranza Verdi/Mps/Fa, che separatamente nel proprio rapporto proporrà di respingere il messaggio invitando la Città a ritornare ai livelli precedenti fintanto che il Cantone non accetterà di aumentare la tassa sul sacco, la cui forchetta è oggi di competenza governativa mentre in Gran Consiglio è pendente l’iniziativa parlamentare di Maddalena Ermotti-Lepori (Ppd) che chiede di lasciare questa facoltà ai Comuni. Nel primo emendamento il gruppo chiede che i beneficiari di prestazioni sociali Laps armonizzate e di prestazioni complementari Avs/Ai siano esentate d’ufficio dalla tassa base: "Attualmente – si legge nel testo – il Municipio attraverso un’ordinanza può esentare dal pagamento della tassa base rifiuti determinate categorie con fragilità economiche. Fino al 2018 prevedeva l’esenzione dei beneficiari di prestazioni sociali, cancellando successivamente questa esenzione e creando qualche grattacapo alle persone in difficoltà finanziarie. Con l’importante aumento della tassa base avvenuto nel 2021 e previsto per i gli anni successivi (quasi un raddoppio) queste persone saranno certamente in grosse difficoltà di far fronte a una spesa che può raggiungere il 10-15% delle intere prestazioni versate per il mese di emissione della fattura. Inoltre queste spese non sono prese a carico da nessuna prestazione sociale. Trattandosi di una spesa ricorrente le stesse non rientrano, con ogni probabilità, nel perimetro di un tutt’oggi inesistente Regolamento sociale comunale".

Col secondo emendamento viene proposto di aggiungere la categoria supermercati e grandi magazzini con un importo minimo di 10’000 franchi e un massimo di 20’000 per punto vendita. Motivo: "Una forte responsabilità per l’esistenza dei rifiuti è da attribuire alla grande distribuzione che non si attiva sufficientemente per ridurre drasticamente la mole di imballaggi. Il Municipio sembra conscio di questa situazione, andando a colpire ad esempio i Take Away, ma si dimentica dei supermercati e grandi magazzini che andrebbero chiamati maggiormente alla cassa. La tassa potrebbe essere modulata anche sulla base degli sforzi per ridurre la produzione dei rifiuti del settore, consci tuttavia della difficoltà d’introdurre criteri oggettivi e di controllo".

La quinta via

Il modello Losone non ha fatto breccia

Una quinta via che nei mesi passati è stata valutata ma poi accantonata dal Municipio dopo gli approfondimenti fatti dallo speciale gruppo di lavoro e successivamente elaborando il messaggio, è la proposta sottopostagli dall’Osservatorio per una gestione ecosostenibile dei rifiuti (Okkio). Si tratta del cosiddetto ‘modello Losone’ che il Comune locarnese ha adottato alcuni anni fa e che Okkio ritiene essere il miglior regolamento attualmente in vigore in Ticino: presto sarà adottato anche da Cugnasco-Gerra, mentre nel Sottoceneri si contano Monteggio e parzialmente Brusino Arsizio. Il modello Losone, che pure raggiunge la copertura integrale dei costi, si distingue da quello municipale per una maggiore gradualità, risultando più bassa nelle categorie inferiori e più alta in quelle superiori. Il sistema interseca l’importo totale da coprire tramite la tassa (quasi 6 milioni di franchi a Bellinzona) con i dati delle Unità abitative (case primarie, secondarie, attività economiche, ristoranti, bar, alberghi e campeggi) e degli Abitanti equivalenti (numero abitanti, numero posti di lavoro, letti in residenze secondarie, posti a sedere in ristoranti e bar, letti in alberghi, posti tenda nei campeggi). Ne deriva che – in base ai dati 2020 forniti a Okkio dal Municipio stesso – per ciascuna Unità abitativa bisognerebbe prelevare 91 franchi e 22 centesimi e per ciascun Abitante equivalente bisognerebbe aggiungere 11 franchi e 92 centesimi. Perciò le economie domestiche primarie e secondarie (vedi tabella) raggiungerebbero solo a partire dalle quattro persone il livello proposto dal Municipio; gli esercizi pubblici dai 20 posti; gli alberghi e affini dai 40 posti letto; mentre le attività economiche rimarrebbero sempre al di sotto della cifra municipale.

Adottare e applicare questo sistema richiede una raccolta dati molto precisa, ciò che può disincentivare le autorità locali, magari poco propense a incaricare le rispettive amministrazioni comunali addossando loro un ulteriore compito. «Ma quanto fatto già da tempo a Losone – commenta il co-coordinatore di Okkio, Daniele Polli – dimostra che l’esercizio è concretamente possibile: produce l’effetto voluto, ossia la copertura integrale dei costi, e, visto l’elevato grado di precisione, consente di definire una tassa che sia il più vicino possibile al reale costo generato fascia di utenza per fascia di utenza. Quanto alla raccolta dati, una volta fatta rimane per sempre; e successivamente bisogna solo aggiornare le piccole variazioni».

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