Bellinzonese

Tassa rifiuti Bellinzona, esercenti ‘pronti a ricorrere’

Non piace il balzello previsto quest’anno. Il presidente: ‘Un vero salasso. Chiediamo alla politica cittadina di considerare le nostre difficoltà’

Luca Merlo, presidente di Gastro Bellinzona e Alto Ticino
(Ti-Press)
5 maggio 2022
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«Sarebbe davvero difficile… digerire in un colpo solo un aumento così importante della tassa base rifiuti. Un vero salasso. Stiamo perciò pensando di ricorrere qualora il Consiglio comunale votasse l’adeguamento proposto dal Municipio». Mastica amaro Luca Merlo, presidente di Gastro Bellinzona e Alto Ticino. Il balzello prospettato dall’Esecutivo turrito per quest’anno nell’aggiornare il Regolamento comunale colpisce in modo importante il settore esercentesco. Ogni bar, ristorante e albergo anziché i 200 franchi annui pagati fino al 2021 rischia di versarne parecchi di più, fino a un massimo di 2’500; i take away passerebbero da 200 a 1’200 franchi, i campeggi da 200 a 1’500 franchi. «Le cifre – aggiunge Merlo – ci sono state esposte dal Municipio la scorsa settimana. E la nostra reazione è stata immediata: se rimarranno invariate, se la politica in Consiglio comunale non troverà una soluzione di compromesso, il nostro ricorso è praticamente certo». Così come fatto nel 2019 da Gastro Lugano, patrocinata dall’avvocato Marco Garbani; Gastro che dopo la bocciatura del suo ricorso da parte del Governo cantonale si è poi rivolta al Tribunale amministrativo. Tram davanti al quale il ricorso è tutt’oggi pendente nonostante le trattative col Municipio abbiano indotto quest’ultimo ad abbassare la tassa da 12 a 8 franchi per ogni sedia o letto.

Il nodo della forchetta

Tornando nella Turrita, verp è – come si sa da Airolo a Chiasso – che Bellinzona finora è stata un’isola felice: «Per diverso tempo abbiamo beneficiato di un trattamento di riguardo che cozza, e ce ne rendiamo conto benissimo, contro la necessità per legge di coprire integralmente i costi generati dal servizio rifiuti», annota Luca Merlo concordando sul fatto che l’incremento segue la decisione cantonale di tenere bassa la forchetta per il costo del sacco ufficiale: «A questo riguardo, sono in molti a ritenere che se ogni Comune potesse fissare a sua discrezione il prezzo del sacco, aumentandolo applicherebbe meglio il principio di "chi più inquina più paga". Ma il Cantone non la pensa così e i Comuni sono costretti a trasferire quel principio nella tassa base». A questo punto «il nostro settore, uscito molto provato da due anni di pandemia, chiede ai gruppi politici presenti nel Legislativo un po’ di sensibilità, un gesto concreto. Magari un’applicazione graduale del balzello. Perché per non pochi nostri associati sarebbe una mazzata».

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