Bellinzonese

Sostegno alla nuova Valascia, Bedretto comincia con due tessere

Unico Comune medio e alto leventinese a non avere concesso un credito a sostegno dello stadio, intende implementare altre modalità cammin facendo

20 settembre 2021
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Mancava solo la decisione di Bedretto – oggi l’ente locale con il moltiplicatore più basso della regione fissato al 60% – per quanto riguarda il sostegno finanziario dei comuni della media e alta Leventina per la costruzione dello stadio multifunzionale dell’Hockey club Ambrì Piotta inaugurato lo scorso 11 settembre. Dopo che nel dicembre del 2018 l’assemblea comunale aveva bocciato per due soli voti la proposta del Municipio di concedere un credito di 200mila franchi sotto forma di fideiussione (modalità di sostegno scelta da tutti gli altri enti locali coinvolti, eccetto Faido che aveva deciso per un prestito di 800mila franchi che la committente Valascia Immobiliare Sa dovrà restituire in 25 anni), il locale Municipio ha deciso di non optare per un contributo fisso bensì per altre modalità di sostegno spalmate su più anni. Per la stagione hockeistica in corso si è per esempio deciso di acquistare due tessere per la tribuna del nuovo impianto che il Comune metterà a disposizione dei domiciliati. «Con l’Ambrì ci siamo sentiti e per il momento ci siamo accordati per questa forma, che trovo vada bene a entrambe le parti», spiega contattato dalla ‘Regione’ il sindaco Ignazio Leonardi. L’idea, aggiunge, è quella di continuare su questa linea, valutando di anno in anno altre misure, magari aumentando il numero delle tessere acquistate per consentire a un gruppo più ampio di domiciliati di accedere alla pista. In questo modo, annota ancora il sindaco spiegando che saranno valutate anche altre eventuali altre proposte con l’Hcap, si va a offrire qualcosa di concreto alla popolazione. Per il momento non è previsto lo stanziamento di un credito.

Detto di Faido, il contributo sotto forma di fideiussione per assicurare il finanziamento del pool di banche alla Valascia Immobiliare ammontava a 1,5 milioni franchi per Airolo, 500mila per Quinto e Prato Leventina, e 250mila per Dalpe. Solo in caso di fallimento dalla Valascia Immobiliare Sa, gli enti locali sarebbero chiamati alla cassa.

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