Bellinzonese

Dall'Istituto leventinese per anziani un bonus per il personale

I dipendenti delle strutture di Faido, Prato Leventina e Giornico hanno ricevuto un premio speciale quale riconoscimento per lo sforzo profuso durante l'emergenza

La struttura Santa Croce a Faido, una delle tre strutture gestite dall'Istituto leventinese per anziani (foto Ti-Press)
8 giugno 2020
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Un premio speciale in denaro quale riconoscimento per l’impegno messo in campo durante l’emergenza coronavirus. Lo hanno ricevuto tutti i dipendenti delle tre strutture (Santa Croce a Faido, Prà Verd a Prato Leventina e Casa Elena Celio a Giornico) gestite dall’Istituto leventinese per anziani. A confermare la notizia, il presidente del Consorzio Marzio Eusebio: “Abbiamo voluto riconoscere anche in maniera tangibile l’immenso sforzo profuso dal personale - afferma interpellato dalla ’Regione’ l’ex sindaco di Dalpe -. Di fronte alla pandemia e a tutte le sue insidie, tutti hanno reagito con grande professionalità, modificando le proprie abitudini e ponendo ancora più attenzione per assicurare la migliore presa a carico possibile degli ospiti”. Sono circa 220, distribuiti sulle tre strutture, gli impiegati che hanno ricevuto il bonus. Anche chi lavora a tempo parziale ha beneficiato di un contributo rapportato al grado di occupazione. “Con questa iniziativa - tiene a sottolineare Eusebio - non vogliamo apparire come i primi della classe e screditare le direzioni delle altre case per anziani". 

Ricordiamo che a fine marzo i deputati popolari democratici e sindacalisti dell’Ocst, Claudio Isabella (primo firmatario), Lorenzo Jelmini e Giorgio Fonio, avevano inoltrato una mozione al Consiglio di Stato chiedendo di assegnare “aiuti finanziari a beneficio del personale sanitario e di tutto il personale impegnato in prima linea per fronteggiare la crisi sanitaria che permettano di coprire i maggiori oneri che queste persone/famiglie hanno sopportato (e sopporteranno), in particolare per la gestione e la custodia dei figli”. “A causa di questa situazione eccezionale - si leggeva ancora nella mozione - il personale attivo nel settore sanitario è confrontato con condizioni straordinarie e di difficile gestione”.

Colpiti in maniera contenuta

A differenza di altre case per anziani in Ticino colpite in maniera importante dal virus, le tre gestite dall’Istituto leventinese hanno registrato un numero contenuto di contagi e decessi. “Purtroppo all’inizio il virus è entrato nelle strutture, comportando il decesso di tre ospiti. In seguito, però, grazie anche alla reazione encomiabile del personale (che ha dovuto sopperire ad alcune assenze dovute a casa positivi fra operatori sociosanitari, ndr), siamo riusciti a contenere la diffusione in maniera egregia”, afferma Eusebio, il quale preferisce però non entrare nei dettagli per quanto riguarda le cifre. 

Oggi si riapre

Quanto al periodo di chiusura delle strutture imposto dalla situazione sanitaria, Eusebio sottolinea il sacrificio di ospiti e parenti, che a partire da oggi potranno tornare a far visita ai propri cari seguendo le scrupolose disposizioni del medico cantonale. Le visite possono avvenire nell’arco di una finestra temporale di quattro ore stabilita dagli istituti. La durata di visita in ambienti interni è limitata a 45 minuti per singolo residente. Sono ammesse al massimo contemporaneamente due persone esterne per visita e per residente. Gli appuntamenti dovranno essere fissati con almeno un giorno di anticipo telefonando allo 091 873 56 17, dalle 13.30 alle 17.30 (7 giorni su 7). All’inizio di ogni visita verrà richiesta la compilazione di un’autodichiarazione dello stato di salute. Le viste in camera sono concesse eccezionalmente solo con il consenso del Direttore sanitario. G.R.