Bellinzonese

Sorpassi allo Stadio, il progettista: 'Tempi troppo stretti'

Bellinzona, parla l'architetto Righetti responsabile della Direzione lavori: 'Costretti a fare in sei mesi quanto di solito richiede un anno'

Primo settembre 2019, l'inaugurazione. La brutta sorpresa è poi giunta l'8 aprile 2020 sul tavolo del Municipio (Ti-Press)
2 maggio 2020
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“Dichiarandomi pronto a spiegare ogni dettaglio, ho descritto il quadro completo in un dossier di 60 pagine che ho già trasmesso al Municipio, da cui non ho finora ricevuto nessuna comunicazione. A ogni modo mi sembra opportuno indicare che buona parte del problema deriva dai tempi tecnici impostici dal committente: si è dovuto realizzare in sei mesi quanto solitamente richiede un anno di tempo. Durante la mia trentennale carriera non mi era mai successo". Anche l’architetto Niccardo Righetti, che ha progettato e diretto i lavori allo Stadio comunale di Bellinzona per i quali è indicato un superamento milionario del preventivo, finirà presto sotto i riflettori dei due audit ordinati dall'Esecutivo cittadino per fare luce sui sorpassi di spesa registrati in tre importanti opere pubbliche e di cui si è parlato questa settimana. Come gli ingegneri Massimo Ferrari per l’Oratorio di Giubiasco (lievitato da 8 a 10,2 milioni, pari a un +28%) e Flavio Petraglio per il Policentro della Morobbia (passato da 6 a 7,1 milioni, ossia +18%), i quali sulla ‘Regione’ del 30 aprile assicuravano la volontà di mostrare “in piena trasparenza” i rispettivi operati in qualità di responsabili delle due Direzioni lavori, anche Righetti dichiara di non temere il confronto con chi dovrà spulciare le carte e interrogare i professionisti coinvolti in cerca di eventuali errori e negligenze, con l’obiettivo di ricostruire franco per franco come si sia giunti ai complessivi 5 milioni di troppo.

Metà imprevisti e metà opere supplementari

Il sorpasso per lo Stadio, ricordiamo, ammonta a 1,34 milioni essendosi trasformato il preventivo di 3,1 milioni in un consuntivo di 4,44 milioni (+43%). A questa cifra dovranno poi essere aggiunti altri 500mila franchi per opere resesi necessarie al campo di calcio per omologarlo alle esigenze della Challenge League cui l’Abc ambisce; mezzo milione per opere già eseguite e deliberate in delega municipale. Su un totale di 4,96 milioni risulta dunque che l’Esecutivo cittadino abbia deliberato direttamente opere per 2,6 milioni, poco più della metà. Mentre imprevisti e opere supplementari sarebbero stati deliberati senza decisione municipale, per un ammontare rispettivamente di 1,07 e 0,8 milioni. Questa l’indicazione data in settimana dal sindaco Mario Branda e dal vicesindaco Andrea Bersani. “Confermo”, spiega l’architetto Righetti. Bersani ha pure indicato che la 'tegola' a suo avviso “non è un bel biglietto da visita per progettisti e direzione lavori”. Frase esplicita che potrebbe localizzare una parte del problema, mentre l’altra dovrebbe essere ricercata nel Dicastero opere pubbliche e ambiente della Città che per Stadio e Oratorio ha fatto da referente per il Municipio, mentre per il Policentro tale compito era stato affidato dall’ex Esecutivo di Pianezzo allo studio d’ingegneria Masotti (confermato dalla Città dopo l'aggregazione). Dal canto suo l’architetto Righetti ricorda di aver progettato nell’ultimo trentennio molti impianti sportivi esterni realizzati in Ticino, da Tenero (Centro sportivo nazionale della gioventù), a Locarno, Lugano, Chiasso e Mendrisio, per citare solo i principali.

'Le fatture solo adesso? Ma i lavori sono finiti solo una settimana fa'

“Ho sentito - ci dice Righetti - che il Municipio lamenta il fatto che i lavori pur essendosi conclusi lo scorso autunno, solo ora a sei-otto mesi di distanza sta ricevendo le fatture delle ditte. Vorrei puntualizzare che i lavori sono terminati definitivamente venerdì 24 aprile con la posa della nuova alberatura”. In soldoni, tuttavia, stiamo parlando di quasi 1,9 milioni in più fra imprevisti e opere aggiuntive. Com’è possibile? “È tutto scritto nel mio dossier”, risponde l’architetto Righetti: “Mi sento però di dire che per il mio mandato di progettazione, a partire dal momento in cui il Municipio ha deciso nella primavera 2018 quale variante scegliere per la nuova pista di atletica, mi è stato lasciato troppo poco tempo. Tre settimane, molto meno di quanto normalmente necessario. E questo perché, mi era stato detto, entro fine estate 2018 si voleva trasmettere al Consiglio comunale il messaggio con la richiesta di credito, così da ottenere il via libera nel corso dell’autunno e cominciare il cantiere a inizio 2019, per arrivare a consegnare l’opera in tempo per il meeting di atletica d'inizio settembre”.

'Per noi e operai un tour de force'

Per progettista e direzione lavori “si è trattato di un tour de force. Ma vorrei citare anche l’immane impegno richiesto alle maestranze, che per rispettare i tempi di consegna sono state costrette a lavorare anche la sera, di sabato e durante le giornate di canicola”. A ogno modo “il mio referente è sempre stato il Dop nella persona del direttore Fabio Gervasoni. Ogni giovedì tenevamo riunioni sul cantiere che talvolta duravano tutta la mattina. Per contro, non ho mai visto nessuno del Municipio, mentre ho incontrato un paio di volte il municipale Christian Paglia”, ora autosospesosi dalla conduzione politica del Dop per far spazio all'inchiesta amministrativa e agli audit.

I problemi? 'Sottostruttura e spalti est'

Infine, quanto agli imprevisti, qualcosa l’architetto Righetti ritiene opportuno evidenziare: “Il carotaggio necessario per comprendere la natura del sottofondo non ha purtroppo evidenziato quanto abbiamo poi scoperto togliendo la vecchia pista di atletica, ossia un importante strato di limo compatto derivante dalla tecnica un tempo usata per consolidare la sottostruttura. Si è dovuto lavorare parecchio, con importanti costi aggiuntivi, per eliminarlo. I tempi tecnici a disposizione non ci hanno consentito di prevedere questa situazione”. E le opere aggiuntive? “Interessano soprattutto gli spalti est” spostati in conseguenza del nuovo raggio di curvatura della pista di atletica: “Quanto realizzato è tutt’altro progetto rispetto a quello inizialmente voluto e calcolato, e questo per le richieste arrivate man mano dal Dop”, conclude l'architetto Righetti.

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