Bellinzonese

Saponette nelle fontane di Bellinzona, attenti ai cani

La Spab sconsiglia di proporre l'azione di sensibilizzazione nelle zone maggiormente frequentate da chi porta a spasso Fido

10 aprile 2020
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“Di igienico c’è poco, perché useranno tutto la medesima saponetta, magari infettata”. “Forse è il caso di toglierle per evitare il peggio”. “Il sapone leva lo sporco e il grasso, poi di solito si risciacquano le mani. Dov’è il problema?”. “Ma si può? La saponetta è la cosa meno igienica che esista. Che schifo!”. “Il virus è una molecola ricoperta di ‘grasso’ che ha contatto col sapone si ‘scioglie’ disintegrando il virus. Lavarsi le mani col sapone e sciacquandole non comporta nessun rischio”. “Il sapone uccide il virus, non l’avete ancora capito?”. Si sprecano nel profilo Facebook della ‘Regione’ i commenti dei lettori sul nostro articolo nel quale riportiamo l’iniziativa di Nicola Colombo, promossa senza chiedere autorizzazione alle autorità cittadine. L’inventore della Nuvola piovasca che la scorsa estate ha rallegrato e rinfrescato Piazza del Sole, volendo ora fare qualcosa di costruttivo contro il Coronavirus ha appeso delle saponette a una decina di fontane di Bellinzona. L’invito ai passanti, ovviamente, è quello di farne uso. Ma i dubbi restano. Oltre a quelli sopra esposti, altri riguardano l’abbeveraggio di cani e uccelli (rischiano l’avvelenamento da sapone?), o il fatto che l’acqua insaponata o le saponette stesse potrebbero rovinare la pietra. Dubbi che il municipale Christian Paglia, capodicastero Opere pubbliche e ambiente, ha girato a degli esperti non appena letto il nostro articolo. "Intanto - ci spiega - è assodato a tutti i livelli che il sapone non è un veicolo di trasmissione del virus. Anzi, se usato correttamente aiuta a eliminarlo dalle mani e dal corpo". Quanto agli animali, "il presidente della Spab, Emanuele Besomi, invita Colombo a non appendere le saponette alle fontane situate nelle zone maggiormente frequentate da chi porta a spasso i cani, in primis la golena". Mentre per eventuali macchie, "vigileremo".  Infine, poiché gli scarichi delle fontane non sono collegati ai depuratori, dal Cantone si chiede di evitare situazioni eccessive.

Una passata e via non è sufficiente 

Intanto gli esperti ribadiscono che l'efficacia della pulizia col sapone sta sia nel tempo di insaponamento, sia nel riuscire a insaponare tutta la superficie delle mani. Il sapone è così efficace grazie alla composizione delle sue molecole. Semplificando all’osso: una parte di essa è attratta dall'acqua, mentre la parte opposta lo è dal grasso. Siccome i germi sono prevalentemente coperti da materiali grassi, il sapone si lega alla loro parte esterna, lasciando verso l'esterno la metà della molecola attratta dall'acqua. Quando ci insaponiamo, quindi, stiamo ricoprendo la parte esterna di virus e batteri con del materiale che può essere facilmente agganciabile dall'acqua. In questo modo il flusso del rubinetto è in grado di trascinarli via, distruggendoli nel processo. Perché il tutto sia efficace, bisogna tuttavia fregare molto bene e, soprattutto, farlo per almeno 20 secondi.

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