La bleniese Lea Ferrari si era già ritrovata una gomma squarciata. Il Partito: "non siamo di fronte a una ragazzata"

Prima si è ritrovata "una gomma dell'auto a terra, verosimilmente tagliata"; alcuni giorni fa ha "rinvenuto davanti al muretto di casa tre simboli di matrice nazista eseguiti con spray nero sulla strada comunale": una svastica, il simbolo runico delle Ss e una croce celtica. La deputata Lea Ferrari non ha dubbi: "Il gesto intimidatorio è chiaramente rivolto alla mia persona di Municipale e Granconsigliera comunista".
"Il Municipio di Serravalle ha subito preso sul serio la questione – ha scritto Ferrari su Facebook – ed esorto il Corpo di Polizia delle Tre Valli a non sottovalutare la minaccia. Gli orribili segni - la svastica, le SS e la croce celtica - verranno presto cancellati, ma purtroppo rimane il forte shock dell'atto intimidatorio che inevitabilmente ha influenzato il normale svolgimento del mio lavoro politico, ha violato la mia sfera famigliare e i miei diritti di muovermi liberamente e senza paure nelle ore serali".
Infine la deputata fa presente che quello che sta capitando a lei non è un fenomeno isolato: la presenza di gruppi neonazisti "è comprovata dal 2015 sul territorio di Biasca e Riviera". (ne avevamo parlato qui.) La conclusione è desolante: "cosa devo attendermi il mese prossimo?!"
Immediata la reazione del Partito comunista, che in un comunicato stampa esprime "massima solidarietà" per la sua deputata, e nota: "Non è la prima volta che il Partito Comunista e i suoi esponenti subiscono delle minacce, ma il passaggio all’atto rappresenta oggi un elemento nuovo ed estremamente preoccupante che occorre condannare in modo fermo per prevenire ogni ipotesi violenta". E di fronte all'emergere di "squadracce" neonazi ribadisce: "È fondamentale che si capisca che non siamo di fronte a una ragazzata"