Rinviato a giudizio un cittadino straniero residente nel Bellinzonese. Secondo l'accusa, che chiede tra i 2 e i 5 anni di carcere, obbligò l'ex compagna a sottomettersi al suo volere
Tra i due e i cinque anni di carcere. È la pena che l'accusa chiederà nei confronti di un cittadino straniero residente nel Bellinzonese, prevenuto colpevole di violenza carnale e coazione sessuale. Come riferisce la Rsi, l'uomo è stato rinviato a giudizio per i presunti reati commessi ai danni dell'ex convivente, di cui avrebbe abusato nell'estate del 2015.
Secondo gli inquirenti, l'uomo aveva obbligato la vittima a recarsi in camera da letto minacciandola con uno sgabello. Alla compagna, aveva poi detto di essere pronto a legarla se non si fosse sottomessa al suo volere. L’uomo era in seguito stato fermato dalle forze dell'ordine, ma il giudice dei provvedimenti coercitivi non aveva confermato l'arresto. E da allora si trova a piede libero.
Di fronte alla Corte delle Assise criminali presieduta dal giudice Mauro Ermani, l’avvocato Raffaele Caronna (patrocinatore dell'uomo) si batterà per il proscioglimento.