Bellinzonese

Sciare nell'Alto Ticino, una stagione complicata

Airolo a parte, le altre località hanno registrato un calo dei passaggi: meno un terzo a Campo Blenio e Nara, migliore il bilancio a Carì e S. Bernardino

Carì (Ti-Press)
6 aprile 2019
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A differenza di quella targata 2017/18, la stagione appena conclusa è risultata complicata per le principali stazioni sciistiche dell’Alto Ticino. Escluso Airolo-Pesciüm – l’unico comprensorio ad aver aumentato il numero di passaggi rispetto alla scorsa annata (vedi la ‘Regione’ del 26.3) – tutte le altre principali località hanno registrato un calo delle presenze. Sintomatico di un clima sempre più imprevedibile e ad immagine delle copiose nevicate che ieri hanno nuovamente imbiancato i pendii. Situazione paradossale se si pensa che i fiocchi sono scesi a qualche settimana dalla chiusura delle stazioni che durante l’inverno tanto hanno sofferto le alte temperature e le poche precipitazioni nevose. In particolare durante il fondamentale periodo delle vacanze scolastiche di Natale, che insieme a un periodo di Carnevale ‘caduto’ tardi hanno compromesso il numero di presenze. «Il 19 marzo si è chiusa una stagione che ha avuto un esito meno positivo rispetto a quella dell’anno scorso – conferma Remo Signorelli, presidente della società Amici del Nara –. Da un primo bilancio emerge che abbiamo registrato il 35-40% in meno dei circa 25mila passaggi registrati nell’annata 2017/18. Il periodo freddo prima di Natale ci aveva dato la possibilità di procedere con successo con l’innevamento artificiale. Il caldo e le giornate di pioggia durante le vacanze scolastiche hanno poi peggiorato la situazione. E da lì in poi abbiamo faticato». Un guasto dovuto al gelo a un pilone della seconda seggiovia aveva poi costretto la società a chiudere il comprensorio proprio nel periodo in cui si presentavano le migliori condizioni d’innevamento della stagione. Quelle osservate a fine gennaio grazie a un’abbondante nevicata. «Per due settimane il comprensorio è stato inagibile– prosegue Signorelli –. Purtroppo è stato un handicap che ha pesato in maniera importante sull’esito della stagione, nonostante la buona presenza di sciatori osservata nelle ultime settimane. Sono incognite che sono dietro l’angolo, di cui il nostro personale ha avuto tuttavia il merito di accorgersi immediatamente».

‘Ce la metteremo tutta’

Nonostante un bilancio stagionale in chiaroscuro, gli Amici del Nara «sono nati con la ferma volontà di mantenere aperto il Nara. Probabilmente arriverà il momento in cui non riusciremo più ad assolvere questo compito, e ci rassegneremo. Ma fintanto che ci sarà una possibilità, ce la metteremo tutta». Rimanendo nella Valle del Sole, pure da Campo Blenio non giunge un rendiconto entusiasmante. «Purtroppo la stagione è stata molto difficile fino a gennaio – afferma Denis Vanbianchi, direttore della società cooperativa che gestisce gli impianti –. Le cose sono andate meglio in seguito, ma ad ogni modo il bilancio non può essere troppo soddisfacente. Rispetto ai 30mila passaggi del 2017/18, quest’anno ne contiamo circa 20mila». Campo Blenio continuerà a puntare principalmente sull’inverno, «andando magari a potenziare l’impianto d’innevamento artificiale», senza però perdere di vista le eventuali opportunità di ampliare l’offerta estiva. È invece una situazione migliore quella illustrataci da Luca Müller, direttore della Nuova Carì. «Dai dati sinora in nostro possesso possiamo stilare un bilancio più o meno analogo a quello dell’anno scorso, con circa 29’000 passaggi rispetto ai 30mila della scorsa stagione. Si può sempre fare di più, ma tutto sommato siamo soddisfatti. In vista dell’anno prossimo prevediamo alcune novità che sono ancora in fase di preparazione». Così come Campo Blenio, anche gli impianti di Pian Cales a San Bernardino – località che gode di un’ampia presenza di villeggianti – sono molto apprezzati dalle famiglie. Tuttavia, come ci confermano dal Comune di Mesocco (proprietario degli impianti), la località presenta una diminuzione dei passaggi rispetto all’anno scorso. Grazie all’innevamento programmato si è potuto però provvedere alla regolare apertura iniziale degli impianti, nonostante le condizioni sfavorevoli di fine dicembre. Situazione molto negativa a Prato Leventina, dove la percentuale di passaggi è stata del 70% inferiore a quella della stagione 2017/18. «Quella conclusa è stata una delle peggiori di sempre – afferma il direttore Mauro Pellegri –. Abbiamo aperto solamente 25 giorni, di cui 12 con lo skilift funzionante». Pellegri esclude comunque una chiusura. «C’è la volontà di andare avanti. In fondo la qualità delle strutture e dell’impianto d’innevamento è buona. Ci manca solo il freddo, o meglio ancora la neve».

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