Bellinzonese

Il direttore del Nara Fabio Mandioni lascia dopo 15 anni

Oltre a lui (che ricopre pure il ruolo di vicepresidente della società di gestione) è dimissionario da ormai 4 anni anche il presidente Carlo Bottini

Ti-Press
25 aprile 2018
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Si preannuncia un’assemblea particolarmente significativa quella prevista mercoledì 9 maggio (ore 20) nell’aula magna delle scuole medie di Acquarossa. Tra le trattande all’ordine del giorno figurano anche alcune nomine all’interno del Consiglio d’amministrazione della società Amici del Nara, che dal 2003 si occupa della gestione degli impianti acquistati dal Comune di Acquarossa l’anno successivo. Oltre al presidente Carlo Bottini – che aveva annunciato la sua intenzione a lasciare la testa della società in occasione dell’assemblea tenutasi nel marzo del 2014, ma per il quale non è stato nel frattempo ancora trovato un sostituto – anche il vicepresidente rassegnerà le proprie dimissioni. Si tratta di Fabio Mandioni, che rinuncerà contemporaneamente anche alla sua carica di direttore degli impianti.

Più tempo per la famiglia

Da noi contattato, Mandioni spiega che la decisione è stata presa per motivi personali, ovvero per il desiderio di avere il tempo necessario da dedicare alla famiglia e ai numerosi nipotini. Dopo 15 anni dedicati al Nara, Mandioni continuerà a essere vicino agli impianti e, in caso di bisogno, offre la sua disponibilità a fare da consulente. «All’età di 50 anni, quando ormai i figli erano cresciuti, avevo preso la decisione di dedicarmi al Nara e l’ho fatto mettendoci il cuore. Ora voglio dedicare il mio tempo ai nipotini – spiega alla ‘Regione’ –. La direzione degli impianti è un grande impegno. È giusto che il timone venga passato a nuove generazioni». Anche per il presidente dimissionario della Sa Carlo Bottini è giunto il momento per dare il cambio. «Avevo preso l’incarico con l’intenzione di rimanere alla testa della società per un paio d’anni al massimo e alla fine sono rimasto 11 anni», sottolinea Bottini, aggiungendo che lascia per mancanza di forze ed energie. Bottini ricorda che la società era stata creata per traghettare la stazione sciistica fuori da una situazione finanziaria problematica. «Eravamo una sorta di cellula di crisi. Ora le premesse sono cambiate e si apre la necessità di pensare a un possibile nuovo modo di gestire il Nara», sottolinea.

Necessari 100mila franchi all’anno

Se da una parte presidente e vice dovrebbero essere nominati in seno al Consiglio d’amministrazione, difficile prevedere come verrà designato il futuro direttore. Diversi sono i dettagli da definire a tal proposito, quale per esempio la percentuale lavorativa del direttore, nonché il genere di profilo necessario. Per tale figura professionale – che ora Mandioni ricopriva a titolo volontario – la società prevedrebbe una spesa annua di circa 100mila franchi. Cifra di non facile reperibilità considerando che la sostenibilità finanziaria di ciascuna stagione dipende al momento quasi totalmente dall’imprevedibile e incontrollabile fattore meteo (innevamento ma anche bel tempo durante le giornate di apertura).

‘Per sopravvivere? Puntare su L’inverno in tasca e un ostello per la gioventù’

«In questi 15 anni assieme ai colleghi di comitato abbiamo realizzato diversi progetti, tra cui il rinnovo delle seggiovie, l’allacciamento elettrico per lo skilift situato all’Alpe di Nara e in seguito anche all’Alpe Laghetto e alcuni miglioramenti al ristorante». Ripensando a quanto fatto finora, il direttore dimissionario Fabio Mandioni guarda al futuro con ottimismo, sottolineando che per chi dovesse prendere in mano le redini del Nara si prospetta una bella partenza, grazie ai previsti finanziamenti cantonali ma anche al progetto L’inverno in tasca.

Soprattutto su questo punto Mandioni sottolinea l’utilità dell’iniziativa che permette, pagando un unico abbonamento, di fare uso per tutta la prossima stagione invernale degli impianti grandi e piccoli presenti su tutto il territorio ticinese, nonché di usufruire di sconti anche nel resto dell’anno. «È fondamentale far capire alla gente che bisogna sottoscrivere la stagionale entro il 30 giugno per fare in modo che il progetto lanciato da tre giovani appassionati di sci e sostenuto da tutti gli impianti del cantone raggiunga almeno 25mila adesioni e possa dunque concretizzarsi» continua Mandioni.  «Si tratta di un’iniziativa importante per il futuro del Nara. In caso di mancato innevamento garantirebbe comunque un’entrata di 450mila franchi».

Altro progetto importante per il rilancio della stazione sarà quello relativo ai sentieri per rampichini di BlenioBike – che vede la partecipazione di Comune di Acquarossa, Ente regionale per lo sviluppo e Otr  –  ancora in attesa dei necessari consensi da parte dei proprietari dei terreni. Non meno importante sarebbe, secondo Mandioni, la realizzazione di un ostello della gioventù in Valle di Blenioostello, che ci confida essere un suo sogno nel cassetto. Quale invece la soddisfazione maggiore durante la carriera al Nara? «Essere testimone di quanto siamo riusciti a realizzare grazie al grande impegno dei volontari. Soprattutto all’inizio il volontariato è stato fondamentale, mentre adesso sta diminuendo. Lo si riscontra un po’ ovunque, dalle società sportive alla politica: se prima le persone avevano più tempo da dedicare alla comunità, ora i troppi impegni lavorativi limitano questo genere di attività. È un peccato».

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