Bellinzonese

Discarica alla Buzza: ci saranno misure anti disagi

Il Consiglio di Stato risponde all'interpellanza di Gina La Mantia e Franco Celio che chiedeva lumi su tempistiche e conseguenze

Ti-Press
19 gennaio 2019
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Per limitare l’impatto della discarica sulla popolazione saranno messi in pratica accorgimenti importanti. È quanto assicura il Consiglio di Stato ticinese rispondendo a un’interpellanza dei granconsiglieri Gina La Mantia (Ps) e Franco Celio (Plr) sulla discarica cantonale per inerti edili prevista in zona Buzza a nord di Biasca. Si cita ad esempio la realizzazione di una barriera acustica verso l’abitato di Loderio.

Gli accorgimenti già inseriti nello studio di base – spiega il governo – saranno completati nell’ambito del Piano di utilizzazione cantonale (Puc) e della domanda di costruzione. Entrambi i documenti saranno accompagnati da un rapporto d’impatto ambientale, in cui saranno stabilite ulteriori misure vincolanti. Per limitare i disagi alla popolazione è ad esempio previsto l’impiego di una vasca per il lavaggio delle ruote in modo da limitare la formazione di polvere e lo sporco sulle strade.

Il Cantone potrebbe utilizzare quale modello la discarica di Quartino, situata a 200 metri da una zona residenziale e il cui accesso veicolare avveniva attraverso una pregiata zona artigianale-industriale. I provvedimenti utilizzati in quel caso sono stati “pulizia regolare della strada di accesso, realizzazione di un pozzo di captazione per le acque necessarie all’irrigazione delle superfici, rinverdimento tempestivo delle scarpate, rispetto degli orari di lavoro e definizione di un responsabile comunale in grado di accogliere eventuali reclami della popolazione e intervenire immediatamente”. Gli abitanti di Loderio secondo il CdS beneficeranno anche della cessazione dell’attività dell’impianto di lavorazione inerti della ditta Otto Scerri, prevista dapprima attraverso una progressiva riduzione della superficie a disposizione e, dopo 5 anni, con lo smantellamento.

Per quanto riguarda la provenienza dei camion, viene precisato che il bacino di utenza della discarica sarà di principio quello del Bellinzonese e Tre Valli, con possibilità di estensione in caso di necessità al Locarnese e alle zone settentrionali del Sottoceneri.

Chiarimenti vengono dati agli interpellanti anche sulla tempistica necessaria per la sistemazione finale dopo la chiusura della discarica (per la quale è come noto un utilizzo di 10 anni). Aspetto ritenuto particolarmente critico da Pro Natura, Wwf e Ficedula nella presa di posizione inoltrata durante la consultazione del progetto di cui abbiamo riferito ieri, per il timore che ci possano volere molti anni per il risultato. Ebbene il governo assicura che per la sistemazione servirà solo un anno.

Uccelli: ‘Rumori simili a quelli attuali’

Altro aspetto sollevato dalle associazioni ambientaliste – e oggetto dell’interpellanza – è il disturbo alle specie rare di volatili presenti in zona. Il governo spiega che il perimetro della discarica non comprende l’area protetta della Legiuna (zona di protezione della natura), che sottostà a un decreto di protezione adottato dal Consiglio di Stato il 7 marzo 2006. L’unica potenziale fonte di disturbo per gli uccelli, si legge nella risposta, potrebbe essere il rumore. Ma, continua il CdS, “i rumori generati dalla discarica sono simili se non inferiori a quelli oggi generati dall’esercizio dell’impianto di lavorazione degli inerti”. E una volta terminata questa attività dopo i primi 5 anni di esercizio della discarica, “i rumori saranno certamente inferiori alla situazione esistente e limitati ai soli autocarri che effettuano i trasporti e ai due mezzi di cantiere che sistemano il materiale”. Il governo rende attenti che i momenti di maggiore sensibilità al rumore da parte dell’avifauna e quando l’interazione vocale è massima sono l’alba e il tramonto, ovvero fasce orarie durante le quali l’impatto della discarica è limitato o nullo essendo chiusa. Il tema del disturbo degli uccelli sarà comunque valutato dal Cantone nell’ambito dell’esame d’impatto ambientale (Eia) previsto nei prossimi passi della procedura pianificatoria edilizia.

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