Bellinzonese

Il riscatto nel sacco

Le persone in assistenza sono la forza di BelliGreen: visita al progetto di ritiro di rifiuti riciclabili

Fuori dall'ecocentro, la squadra (foto: Ti-Press/Crinari)
21 giugno 2018
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«L’obiettivo primario è creare salute. E anche benessere, senso di appartenenza, fiducia, motivazione», affinché la condizione di assistenza non sia abbandono, depressione, vuoto. Così ha descritto lo scopo principe del progetto BelliGreen, Donatella Zappa, direttrice della Cooperativa Area. Dopo quasi sei mesi dall’avvio del progetto nato nel 2017, alla ex birreria di Bellinzona, oggi ecocentro e sede di BelliGreen, incontriamo la direttrice, il responsabile del progetto Cristian Sboarina e le persone che vi partecipano, curiosi di sapere come sono trascorsi questi primi mesi e soprattutto che valenza sociale abbia l’iniziativa.

«Il nostro è un programma Aup [attività di utilità pubblica; ndr], cui partecipano persone in assistenza che necessitano di essere attivate». Il progetto di impresa sociale, sotto il mantello della Cooperativa Area, nasce da due idee: creare un servizio per cittadini e aziende del Bellinzonese di ritiro porta a porta di rifiuti riciclabili e piccoli ingombranti, a prezzo mensile popolare (ad esempio, la tariffa è di 17 franchi al mese per il ritiro di due sacchi) e, soprattutto, trasporlo nell’ambito dell’impresa sociale (senza scopo di lucro), che gestisce il lavoro. «Ciò è possibile anche grazie al sostegno del Cantone (una volta che l’iniziativa è stata avviata) e della Città, che ci ha dato i locali. Senza dimenticare il contributo importante di fondazioni private».

Il progetto è partito a fine gennaio scorso, con il primo gruppo intergenerazionale: «Alcuni hanno desistito; ora qui lavorano sei persone, di cui tre hanno già rinnovato per il prossimo semestre». I partecipanti al progetto hanno delle storie difficili alle spalle: di disoccupazione, debiti, assistenza con prospettive lavorative nulle o quasi, con percorsi formativi fragili, per cui tenere un impiego non è scontato, anzi è tutta una scommessa. Vivono una condizione d’inattività che, se prolungata nel tempo, conduce prima di tutto alla perdita delle capacità lavorative (ritmo eccetera) e poi alla compromissione della socializzazione e della salute (si va verso il degrado alimentare, salutare, della gestione della propria esistenza). Lasciarli in balìa della situazione condurrebbe queste persone al vuoto, alla depressione. «L’assistenza quindi promuove programmi semestrali di lavoro, come il nostro.

Lavorando in questi programmi, i partecipanti ricevono anche un contributo di 300 franchi quale piccolo incentivo; che spesso fa la differenza». Essere accolti e salutati sul posto di lavoro per tanti non è scontato, così come essere stimolati, sostenuti e gratificati. A BelliGreen lavorano anche su questi aspetti: «Coinvolgimento, condivisione di informazioni e lavoro... ciò crea senso di appartenenza e partecipazione. Personalmente [ci dice Donatella Zappa; ndr], valuto il benessere di un utente all’interno di un progetto quando lo sento parlare al plurale; quando dice ‘noi’. A quel momento è fatta, la persona si sente parte e dà valore aggiunto all’esperienza. Questa secondo me è salute».

BelliGreen ha in sé il pregio di rimettere gli utenti nelle condizioni di attività, rimettendoli in gioco, dando loro un ritmo. «Il reinserimento professionale è fra gli obiettivi delle Aup e capita che a fine esperienza ci siano persone che rientrano nel mercato del lavoro». Infatti, in sede, a disposizione degli utenti c’è una postazione con strumenti di ricerca di lavoro: «Questa è la parte difficile, perché dopo anni di risposte negative, la tendenza è quella di non cercare più, dandosi per vinti. Sono essenziali le riunioni regolari per fare il punto della situazione».

Un progetto in divenire

Le idee per il futuro sono tante perché «abbiamo bisogno di creare attività, portiamo quindi avanti anche un’azione di marketing, ad esempio con volantinaggi periodici». I primi sei mesi sono trascorsi bene, «finora abbiamo fidelizzato una cinquantina di clienti, fra privati e aziende». L’iniziativa, è bene ricordarlo, esaudisce anche il desiderio della Città che auspicava un servizio dato a tariffe di favore (al 50%) per coloro che beneficiano di prestazioni complementari, così come per i cittadini in difficoltà. Gli auspici per il futuro sono «tanti clienti cui piace l’idea BelliGreen, un progetto bello, ‘verde’, sociale e della Città». La scommessa per il futuro? «Rendere autonoma l’impresa fra un paio di anni e vederla camminare da sola», chiosa Zappa.

Per chi volesse ulteriori informazioni sul servizio e i suoi diversi abbonamenti consulti il sito www.belligreen.ch o la pagina Facebook omonima.

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