Sono svizzeri e internazionali: il Municipio consegnando loro il dossier pianificatorio ha chiesto risposte entro metà 2018. E per le vecchie Terme...

Non uno ma addirittura quattro gruppi di potenziali investitori stanno attualmente approfondendo la possibilità di realizzare un complesso termale-turistico-alberghiero (tutte e tre, oppure due o soltanto una di queste componenti) che il Comune di Acquarossa ha inserito a Piano regolatore nella zona di Comprovasco per una superficie di 80mila metri quadrati, di cui 24mila edificabili. Come appreso dalla ‘Regione’, i gruppi sia svizzeri che esteri si sono palesati all’autorità comunale negli ultimi mesi. Prendendo sul serio la volontà da loro espressa di radiografare la situazione locale e di valutare se vi siano le premesse per condurre in porto un’operazione sostenibile da tutti i punti di vista, l’Esecutivo guidato dal sindaco Odis Barbara De Leoni ha consegnato loro il dossier pianificatorio dando tempo fino a metà 2018 – termine di tempo indicativo – per consegnare all’autorità locale le rispettive conclusioni.
A dipendenza dei risultati raggiunti, si potrebbe allora aprire una seconda fase di approfondimenti bilaterali fra la locale Commissione Terme e il Municipio, da una parte, e dall’altra il o i gruppi che dovessero produrre un’eventuale bozza di fattibilità.
Si riaccende dunque l’interesse dopo il definitivo abbandono – peraltro privo di motivazioni ufficiali – della coppia di sedicenti imprenditori anglo-elvetica Ashoob Cook e Andreas Schweitzer, spariti quattro anni fa dopo aver fatto credere a mezzo Ticino di voler investire subito 100-150 milioni e di voler anche stabilirsi in Val di Blenio per seguire da vicino l’avanzamento dell’iter. Quanto alle autorità locali – il Comune da metà 2015 è titolare del pacchetto azionario della ‘Centro Benessere Sa’ proprietaria dei terreni e dei diritti d’acqua per 1,3 milioni – non hanno mai smesso di credere nel potenziale. Finora però i vari gruppi palesatisi nel corso degli anni non sono mai andati oltre al ritiro del dossier pianificatorio.
I riflettori si sono recentemente riaccesi anche sul lato opposto della valle, nella frazione di Lottigna, dove hanno sede le storiche Terme di Acquarossa il cui impianto fu inaugurato nel 1886 sfruttando sorgenti con poteri curativi noti sin dal ’700. L’hotel, immerso in un parco di 30mila metri quadrati, è rimasto attivo fino al 1971 ed ora appartiene alle due figlie di Rinaldo Greter, deceduto a fine 2017. Domiciliate Oltralpe, non sono note le loro intenzioni. In valle alcuni privati immaginano l’acquisto del sedime per rilanciarlo turisticamente – con 35-40 camere e in ottica più storica d’alta gamma che di puro wellness – tenuto conto che nel frattempo sono stati svolti lavori di premunizione volti a eliminare la zona rossa che toccava una piccola parte della vasta proprietà.
Con l’obiettivo di tastare il terreno, sono stati allacciati i primi contatti con imprenditori ticinesi. Fra questi anche Giovanni Frapolli, titolare della Heli-Tv e a Bosco Gurin proprietario degli impianti invernali e delle strutture ricettive. Interpellato dalla redazione, si dice interessato al tema e pronto quanto meno, per ora, a fornire utili consigli: «Con coraggio, bisogna mettere insieme alcune teste volenterose, supportate da gente con una buona disponibilità finanziaria al di qua e al di là del Lucomagno, e adottare un approccio pragmatico volto a comprendere anzitutto le intenzioni delle proprietarie e, se fosse il caso, ad avviare un progetto fattibile e non faraonico». Per valorizzare quegli spazi, peraltro sottoposti a vincolo di protezione, «penso a un investimento di 20-30 milioni».