
Proviene dall'area industriale di San Vittore, nella bassa Mesolcina, l'acqua di colore rosa fluorescente che da ieri fuoriesce copiosa da un canale di Giubiasco immettendosi nel fiume Ticino all'altezza della zona in cui hanno sede l'inceneritore cantonale dei rifiuti, il depuratore e il centro raccolta carcasse animali.
A riferirlo alla 'Regione', che ha anticipato la notizia, è stamane la Polizia cantonale ticinese. La doppia conferma giunge anche dal direttore della Sezione protezione aria, acqua e suolo (Spaas), attiva presso il Dipartimento del territorio. Giovanni Bernasconi specifica che la ditta responsabile non è ancora stata individuata. Ma è solo questione di ore.
Si tratta di una sostanza inquinante? Il servizio stampa della PolTi parla di prodotto solubile. Secondo il capo della Spaas le analisi indicano la presenza di un colorante industriale giunto via canale dalla Mesolcina e immessosi nell'Impianto di depurazione delle acque di Bellinzona, da cui è poi confluito nel fiume Ticino.
I collaboratori della Spaas sono sul posto per gestire la situazione: «Per il momento il quadro non sembra essere gravissimo, dal profilo biologico». L'acqua rosa esce attualmente ancora dall'Ida e finisce nel Ticino, ma almeno non entra più all'Ida. Si sta valutando – in attesa di notizie certe sulla pericolosità o meno del prodotto – se sia meglio bloccare l'Ida (con possibili conseguenze negative sulla sua operatività quotidiana) o se lasciare che quanto accumulato confluisca completamente nel Ticino. Attualmente, comunque, non sono stati ancora trovati pesci morti.