
Il vino italiano che aveva fatto scalpore in occasione dei festeggiamenti per la caduta dell’ultimo diaframma nella galleria di base del Ceneri dovrebbe essere solo un ricordo. Per l’inaugurazione di AlpTransit da oltre 12 milioni di franchi prevista a inizio giugno, nei piatti e nei bicchieri dei partecipanti si potranno trovare unicamente prodotti provenienti dalla nostra regione. L’enogastronomia a chilometro zero è infatti un punto su cui l’Ufficio federale dei trasporti non transige. Ma a parte questa buona notizia per i produttori locali, in Ticino aleggia amarezza attorno alla scelta da parte dell’Uft di appaltare alla ditta lucernese ‘Werner Tobler’ il servizio catering. Amarezza che ieri a livello politico si è tramutata in un’interrogazione al governo da parte del deputato Lorenzo Jelmini (vedi articolo accanto), ma che si percepisce anche all’interno del gruppo di lavoro Cantone-Comuni-Ente regionale per lo sviluppo creato ad hoc per progettare la presenza ticinese durante la festa popolare del 4 e 5 giugno e vigilare affinché l’Uft coinvolga gli attori locali anche durante gli altri giorni di inaugurazione previsti al portale sud del tunnel di base del San Gottardo. Finora, però, due degli appalti più importanti non sono finiti in mani ticinesi. Oltre al catering, anche la fornitura della tenda del capannone principale verrà assicurata da una ditta della Svizzera interna. Emilio Cristina, rappresentante dei Comuni coinvolti dal cantiere AlpTransit e membro del gruppo di lavoro, spiega che tali decisioni sono state accolte con un po’ di sorpresa dal gruppo di lavoro, che di fatto aveva segnalato a Berna le ditte ticinesi che hanno poi partecipato al concorso su invito. Giosia Bullo, responsabile per le pubbliche relazioni della Cancelleria dello Stato e rappresentante del Cantone all’interno del gruppo spiega alla ‘Regione’ che, nel caso del catering, l’Uft ha detto di aver optato per un ditta d’Oltralpe poiché quelle locali non rispondevano ai criteri richiesti dal bando di concorso. Ricordiamo che, prima dell’estate, il Consiglio di Stato aveva scritto al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec) chiedendo che il Ticino venisse coinvolto anche a livello locale nell’organizzazione e in risposta erano giunte rassicurazioni. Bullo aggiunge che il gruppo continua a lavorare sulle attività e sui contenuti della ‘Piazza Ticino’, uno spazio che in quei giorni promuoverà in particolare settori locali quali enogastronomia, turismo, cultura e artigianato.