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Le Ffs fanno acquisti: comprato lo stabile Tenconi di Cadenazzo

Sarà riconvertito fra dieci anni in un centro logistico per la manutenzione della rete ferroviaria. La ditta airolese prosegue l’attività come prima

A Cadenazzo lavora una ventina di operai
(Ti-Press)
23 aprile 2024
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Le Ffs hanno acquistato dalla Tenconi di Airolo lo stabile industriale di Cadenazzo per trasformarlo, a medio termine, in un centro logistico che servirà alla manutenzione della rete ferroviaria. Inaugurato dalla ditta leventinese nel 2012, l’immobile è situato direttamente lungo la linea ferroviaria da e per il Locarnese e il Gambarogno e dispone di un binario di raccordo, ciò che lo rende di importanza strategica per le Ffs. Le quali sono riuscite a ‘portare a casa’ la transazione dopo mesi di trattative. La progettazione del futuro stabilimento e dei suoi contenuti “è in corso e una presentazione al pubblico e alle autorità è prevista nel secondo semestre del 2025”, ci comunica il portavoce per la regione sud di Ffs, Patrick Walser, indicando come orizzonte esecutivo il triennio 2032/34. Fra una decina d’anni dunque. Al momento non vengono forniti dettagli, né sulla cifra di compravendita, né sul numero di operai che vi lavoreranno, né sull’investimento previsto che va ad aggiungersi a quello di circa 580 milioni di franchi previsto a Castione, dove nel 2027 entrerà in esercizio la nuova officina di manutenzione dei treni. La novità che riguarda Cadenazzo non è di poco conto ed è logico chiedersi cosa comporterà, in casa Tenconi, l’avvenuta cessione.

‘Per noi non cambia nulla: produzione confermata’

Il Ceo della ditta, attiva in Ticino sin dal lontano 1871, interpellato dalla ‘Regione’ assicura che «non vi è alcun disimpegno. A medio termine – dettaglia Michele Beffa – il nostro sito di Cadenazzo, dove al momento lavora una ventina di dipendenti, continuerà a funzionare come finora». Il trapasso di proprietà «non cambia dunque assolutamente nulla. Detto in parole molto chiare, non intendiamo né licenziare, né interrompere alcuna attività produttiva. Anzi, grazie alla cifra incassata continueremo a investire nella nostra attività imprenditoriale, che è solida. Guardando al futuro, abbiamo tempo svariati anni per verificare siti alternativi in Ticino dove trasferire le nostre attività quando dovremo liberare lo spazio attuale per le esigenze delle Ffs, cui abbiamo nel frattempo iniziato a versare l’affitto concordato». Quanto alle maestranze che vi lavorano, «non cambia nulla. La situazione, con tutte le garanzie del caso, nelle scorse settimane è stata spiegata in modo trasparente sia ai nostri collaboratori, sia ai sindacati che li assistono».

Una storia lunga 153 anni e presente nei cinque continenti

La Tenconi aveva inaugurato il sito produttivo di Cadenazzo nell’ottobre 2012 sostituendo quello di Gordola occupato fino ad allora in affitto. Durante la cerimonia era stato spiegato che il terreno di 8mila metri quadrati, comprato per 2,4 milioni di franchi, apparteneva in precedenza alla Federazione orto-frutticola ticinese (Foft). Lo stabilimento da 34mila metri cubi, parallelo ai binari della ferrovia e progettato facendo capo unicamente a studi d’ingegneria ticinesi, era costato 8,6 milioni. Il suo cuore pulsante è tutt’oggi il centro di lavorazione Parpas che fresa pezzi di grandi dimensioni a elevata precisione. Il ‘corebusiness’ è rappresentato da pianali, tetti e pareti di convogli ferroviari, vagoni e motrici per il trasporto di persone. Inoltre per due anni sempre da Cadenazzo sono uscite le ali del PC-24, il primo velivolo a reazione che la Pilatus di Stans ha commercializzato dal 2017.

Cavallo di battaglia della Tenconi, nello stabilimento di Airolo che impiega un centinaio di dipendenti, sono i giunti ferroviari usati da decenni in Svizzera e soprattutto all’estero sulle maggiori tratte ferroviarie e metropolitane. Cui nel tempo si è aggiunta un’ampia diversificazione dei prodotti con l’aggiunta di altri pezzi fresati e di carpenteria metallica per ponti di piccole e grandi dimensioni, pali tubolari dell’alta tensione, pali per la telefonia mobile e l’illuminazione di grandi eventi, e dulcis in fundo anche rampe per lo sci acrobatico. Non manca nemmeno la revisione della complicata e difficile componentistica usata nelle centrali idroelettriche. Fra i suoi clienti in Svizzera vi sono le stesse Ffs, Stadler Rail Ag (che produce i treni Tilo) e una ventina di altre importanti aziende (duecento in tutto a livello mondiale), specialmente in ambito ferroviario ed energetico. Una quarantina le nazioni in cui esporta i suoi pezzi.

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