Torna lunedì in Consiglio comunale la richiesta di vendita a un imprenditore di una fetta di terreno sul lungolago davanti all'ex albergo in disuso
Un anno e mezzo dopo, lunedì 16 ottobre, torna in Consiglio comunale a Muralto il controverso messaggio riguardante un “dettaglio”, che peraltro permetterebbe il possibile rilancio del sedime attualmente occupato dal Beaurivage, albergo sul lungolago, abbandonato da anni, che il nuovo proprietario confederato, Albert Kiener (tramite la sua società Hotel Beaurivage et d’Angleterre Sa, rilevata dalla famiglia Cotti), intende abbattere per poi procedere con una riqualifica.
I contenuti esatti del progetto ancora non sono stabiliti: si sa solo che a Piano regolatore, per il “fronte strada” (e lago), è imprescindibile la presenza di un commercio o un esercizio pubblico. Il dettaglio di cui sopra è la possibilità di vendita, dal Comune a Kiener, di 72 metri quadrati di territorio davanti alla proprietà; di fatto un angolo che servirà a Kiener e ai suoi architetti per iniziare a imbastire un progetto concreto. In cambio, oltre alla riqualifica in sé, Kiener intende realizzare una piazza a uso pubblico che funga da collante fra la zona residenziale turistica che ospita l’edificio fatiscente e la zona nucleo tradizionale che si estende a est. Il messaggio presto in legislativo è il terzo della serie: il primo richiedeva una permuta, con il vincolo di creare una piazzetta, ma si era incagliato in commissione, dove si preferiva parlare di semplice cessione. Ragione per cui il messaggio era stato ritirato e ripresentato con il focus sulla vendita, a 160mila franchi (importo stabilito da una perizia) raccogliendo però 14 voti favorevoli contro i 16 necessari all’approvazione. Questo, anche a causa del prezzo, considerato dall’opposizione di Muralto Democratica insufficiente. Sulla base di una nuova perizia tecnica, il messaggio attuale aumenta la cifra a 235mila franchi. Per il resto non cambia nulla: si chiede sempre il permesso di vendere, previa trasformazione della parte di sedime da bene amministrativo a bene patrimoniale, ma solo, fanno notare i promotori, in presenza di un progetto con licenza edilizia definitiva.
Le dinamiche in legislativo si condensano in due rapporti commissionali: uno di maggioranza favorevole al messaggio e uno di minoranza contrario. Parallelamente, è pendente una mozione dell’area di Muralto Democratica, che sottolinea l’esigenza di trovare un’armonia pianificatoria per far decollare qualsiasi nuovo progetto.
Ivo Wuthier, avvocato locarnese del nuovo proprietario, contattato dalla ‘Regione’ nota che «in primo luogo la situazione di abbandono del Beaurivage non è in nessun modo imputabile al mio cliente, che intende infatti riqualificare il sedime con un progetto allestito da architetti e urbanisti di fama internazionale. L’ex albergo è da troppo tempo abbandonato e si presenta come una triste scoria del passato. L’intervento di un imprenditore esterno, che intende investire fior di milioni a Muralto, dovrebbe quindi, in teoria, venire bene accolto. Ma così, purtroppo, non è. Già esiste un primo progetto preliminare. Consentire a Kiener di rettificare l’angolo di 72 metri quadrati, di nessun reale interesse per terzi o pubblico, significa semplicemente permettergli di avviare la costosa e impegnativa progettazione di dettaglio, con dei confini del sedime più lineari e razionali, che permettono una migliore soluzione urbanistica, nell’interesse di tutti. Ciò non toglie assolutamente nulla ai diritti di chi, contro quel progetto (quando sarà presentato), deciderà di opporsi. Fermarsi allo scoglio della potenziale alienazione dell’angolo di 72 metri quadrati, di fatto blocca tutta un’evoluzione che al lungolago di Muralto non potrà che portare oggettivi vantaggi, a più livelli».
Il legale sottolinea anche altri due aspetti: «L’approvazione della rettifica di confini con la vendita di 72 metri quadrati è condizionata e diventa effettiva solo in presenza di una licenza edilizia cresciuta in giudicato per la realizzazione del progetto del nuovo ‘Beaurivage’. Per ora, con la sola approvazione del messaggio municipale, non viene quindi pregiudicato nulla. D’altro canto, senza l’approvazione della rettifica di confini e quindi senza queste garanzie per la progettazione, non risulta possibile una pianificazione e uno sviluppo di qualità sotto il profilo urbanistico; in tale caso verrebbe quindi sottratta al Comune e alla popolazione la possibilità di esprimersi e decidere in merito a un progetto concreto».
Anche nel messaggio municipale viene evidenziato che “il concetto sviluppato dall’imprenditore, che sostanzialmente non desidera edificare un complesso di puro reddito, ma che ha dimostrato di avere a cuore l’inserimento paesaggistico della futura struttura, è subito piaciuto al Municipio in quanto, in aggiunta all’edificazione, era presente anche una proposta di valorizzazione del nucleo storico a confine con il ventilato nuovo complesso edilizio”. In pratica, aggiunge l’esecutivo, “la struttura che verrebbe edificata sul mappale no. 325 RFD darebbe ampio respiro ai vicoli storici esistenti e permetterebbe la rivalorizzazione, mediante allargamento, della piazzetta all’imbocco del vicolo dei Nessi, dove ora sorgono due fatiscenti strutture. In tal senso, l’arretramento del futuro complesso rispetto agli esistenti edifici costituirebbe una vera e propria boccata di ossigeno per tutta la zona”.