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Nasce a Chiasso l’associazione che promuove lo Street food

Professionisti del settore uniscono le forze per organizzare eventi in tutto il cantone a partire dalla primavera

Un festival tenutosi negli anni scorsi a Chiasso
(archivio Ti-Press)
30 gennaio 2023
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È nata e ha sede a Chiasso ma lavorerà in tutto il Cantone. La neocostituita Associazione Ticino Street Food ha infatti lo scopo di promuovere, organizzare e salvaguardare manifestazioni enogastronomiche con particolare attenzione al settore dello Street food e di destinare eventuali utili a enti e associazioni ticinesi o del Grigioni italiano. A farsi promotori della nuova associazione, con la volontà di mostrarsi uniti in un settore penalizzato dalla pandemia, sono quattro professionisti di categoria: Alan Cavadini (presidente, titolare di Cucina on the road), Paolo Ottoboni (cassiere, OttoStar), Alan Mazzolini (segretario) e Daniel Barao Peres (membro di comitato, Da Perles). Nel corso di quest’anno sono già confermati un paio di festival culinari; mentre alcune collaborazioni sono in via di definizione.

Collaborazioni sul territorio

Uno degli obiettivi dell’associazione è quello di «crearci eventi per permetterci di lavorare – spiega Alan Cavadini –. Ma vogliamo anche coinvolgere piccoli imprenditori e associazioni attive a livello locale. Anche i bar e locali pubblici dei Comuni che ci ospiteranno saranno coinvolti come supporto per le bibite». Gli eventi, in via di definizione e che si svolgeranno a partire dalla primavera, vedranno infatti il coinvolgimento di birrifici e cantine vinicole locali, così come di gruppi musicali, attività e intrattenimento per le famiglie. «La nostra – è il parere del comitato – vuole essere un’associazione che organizza festival per intrattenere un pubblico tra gli zero e i cento anni». Oltre al coinvolgimento diretto degli attori sul territorio, «l’Associazione ha scopo di tutelare e mantenere la categoria di coloro che vivono di street food e che fanno eventi su strada perché in Ticino fino a oggi non c’è. Il tutto, come detto, in collaborazione con enti cantonali e locali. Siamo un piccolo Cantone e se si continua con la politica del monopolio, non si combina nulla». L’obiettivo è quello di «creare movimento ed energia per permettere a tutti di lavorare bene. In questo modo abbiamo anche la possibilità di portare avanti con una certa continuità eventi nelle città del Ticino che magari rischierebbero di andare persi».

‘Ci diamo la possibilità di lavorare e gli attivi saranno reinvestiti’

Il comitato aggiunge che essere promotori di eventi, permette ai foodtruckers locali – in Ticino sono una ventina i professionisti – «di lavorare. Il nostro settore è vincolato dall’ingresso ai vari eventi e quasi sempre dobbiamo svenarci per poter partecipare. Quello che vogliamo fare è proprio rendere il tutto più accessibile e a portata di mano per tutti perché se devo mettere sulla bilancia un bel gruzzoletto per poter fare un evento del quale non ho nessuna garanzia di riuscita, è chiaro che diventa un po’ più complicato». Chi diventerà membro dell’associazione avrà la possibilità di beneficare di riduzioni e quote agevolate. Il comitato sta inoltre lavorando per creare possibili convenzioni per l’acquisto di materie prime con i fornitori o per servizi di vario genere. «L’associazione non creerà utili – tiene a sottolineare Alan Cavadini –. Terremo un piccolo fondo cassa per eventuali imprevisti, ma gli attivi saranno reinvestiti per gli eventi successivi o donati in beneficenza a enti o associazioni».

‘I prezzi medi di vendita non sono aumentati’

Restando al capitolo costi, in passato è capitato che eventi legati allo street food, fossero accompagnati da polemiche legate ai prezzi delle pietanze proposte. «I prezzi medi di vendita nel Mendrisiotto sono inferiori del 10-15 per cento rispetto ad altrove – assicura Cavadini –. Per i prezzi dipende dalle materie prime che si utilizzano. E il costo di quelle di qualità come possono essere i prodotti locali è aumentato. Non bisogna pensare che il panino che viene proposto nasce direttamente sul furgone: prima di proporlo ci sono studio, preparazione e ingredienti selezionati. E il prezzo include anche un determinato fattore di rischio».

‘Aperti a proposte e collaborazioni’

L’Associazione Ticino Street Food guarda, come detto in apertura, all’intero territorio cantonale e del Moesano. «Possiamo soddisfare i grandi numeri – assicura ancora il comitato –. Siamo per esempio aperti a proposte di grandi aziende intenzionate a creare un servizio mensa». L’appello va quindi ai Comuni intenzionati a organizzare un evento e ai partner. «Siamo aperti a collaborazioni a 360 gradi», è il commento conclusivo dei promotori dell’associazione.

Per tutte le informazioni sull’organizzazione di eventi o per diventare socio basta scrivere a associazioneticinostreetfood@gmail.com.

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