Luganese

Il Covid ferma l’apertura del Casinò di Campione

Prevista per fine anno, la sala da gioco a causa dell’impennata di contagi rinvia l’inaugurazione a data da convenire

Les jeux ne sont pas (encore) faits
(Ti-Press)

Tutto era pronto. E invece... Il Casinò di Campione d’Italia, a causa dell’impennata di contagi, non aprirà, come era stato annunciato, entro la notte del 31 dicembre. La notizia si è diffusa nel pomeriggio e va ad aggiungersi alle “sciagure” che da ormai lungo tempo toccano le sorti e le casse dell’enclave. A confermare la notizia a laRegione è l’Ad della società di gestione del Casinò di Campione d’Italia, Marco Ambrosini, che usa una metafora sportiva: «Tutto è pronto. Ma purtroppo... La macchina è pronta, ma se il circuito è pieno d’acqua, la Formula 1 non parte». La decisione è stata presa dalla società di gestione, unitamente ai due commissari giudiziari. Quando apre? Risposta: «Ci riuniamo pressoché giornalmente, ma fintanto che la situazione sanitaria nazionale è questa, si aprirà a data da convenire». Salta per la stessa ragione anche la manifestazione di San Silvestro.

Si partirà con 174 dipendenti, tra cui 84 croupier

La Casinò di Campione Spa, la società di gestione della casa da gioco dell’enclave, ha completato l’assunzione dei il 174 dipendenti che formano la nuova pianta organica. Gli assunti (tra questi risultano alcuni contagiati proprio in queste ultime ore) con contratto di diritto privato, prevedono tra cui 84 croupier (di cui 20 a tempo parziale). La società di gestione del Casinò di Campione d’Italia, casa da gioco chiusa oramai dal 27 luglio 2018, ha fatto sapere che poi il numero di dipendenti potrà aumentare. La riapertura della casa da gioco, come noto, è possibile dopo la decisione del Tribunale di Como che ha dato il via libera alla inaugurazione. Se dal profilo giuridico, dunque, c’è luce verde, ora il nuovo ostacolo viene dalla situazione sanitaria: la pandemia e l’impennata di contagi, dopo l’arrivo della variante Omicron, decisamente più rapida nella diffusione rispetto a Delta, che non risparmia gli abitanti di Campione d’Italia. Un’apertura, come se la sarebbero prefigurata l’amministrazione comunale e la società di gestione, il nuovo personale assunto e la popolazione, non può dunque aver luogo, perché il rischio di focolai appare decisamente elevato.

Considerato che l‘apertura del Casinò, in base a quanto previsto dai giudici del Tribunale fallimentare di Como, doveva avvenire entro il 31 dicembre, ’’La decisione di rinviare l’apertura del Casinò è stata condivisa con il giudice delegato Marco Mancini, del Tribunale civile di Como, e dai due commissari’’.

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