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Sconcerto a Torricella: svastiche al parco del castello

Vandali in azione durante il fine settimana. La proprietà valuta la denuncia: ‘Probabilmente una ‘ragazzata’, ma importante dare un segnale’

Episodio isolato, ma da condannare
13 ottobre 2021
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“Siamo sconcertati e delusi da tanta maleducazione”. È stato decisamente un brutto risveglio, ieri, per gli ‘Amici del Parco del Castello’ di Torricella-Taverne. Come scritto dall’associazione stessa su Facebook, la bacheca del parco è stata vandalizzata. E purtroppo non con graffiti qualsiasi, ma con delle svastiche. «Deve essere successo durante il fine settimana – ipotizza il presidente dell’associazione, Carlo Denti –. Il lunedì mattina si recano sul posto dei ragazzi della scuola speciale per fare delle attività, accompagnati da un membro del comitato: sono loro ad essersene accorti. Io ero già passato prima dell’arrivo per svuotare i cestini della raccolta differenziata, ma non mi ero reso conto di nulla. Ho ricevuto la fotografia da un membro del comitato».

Alcune svastiche disegnate in modo errato

E le immagini dell’accaduto sono presto rimbalzate sui vari social, diventando così di dominio pubblico. E con la conseguente condanna unanime di chi ha commentato i simboli del sinistro passato europeo. L’associazione ha qualche sospetto su chi possa essere stato? «No. Io ho l’idea che possa essere stata una ‘ragazzata’ – valuta Denti –. Anche perché, col senno di poi, mi sono ricordato di aver trovato due bombolette spray smistando la differenziata. Adesso sono già in discarica, ma quando mi hanno segnalato l’accaduto ho pensato che probabilmente sono state utilizzate per vandalizzare. Vedo male che qualcuno sia venuto dall’esterno e abbia poi lasciato le bombolette sul posto. Per quello penso a dei ragazzi: se ci fosse dietro qualcosa di diverso, non avrebbero lasciato degli indizi». E a supporto della tesi della ‘ragazzata’ e non di un gruppo neonazista organizzato, vi è anche l’evidenza che alcune delle svastiche siano state disegnate in modo errato. «Forse non si sono resi conto di quel che stavano facendo, in ogni caso la gravità del gesto non va sminuita».

Episodio isolato

Il presidente osserva che il vandalismo è «doppiamente brutto perché il parco è frequentato quotidianamente da famiglie con bambini. È brutto constatare che simboli come questi vengano banalizzati e utilizzati con tale superficialità». Fortunatamente si tratta anche di un episodio isolato: «È la prima volta che ci capita una cosa del genere. L’associazione esiste da vent’anni, ci siamo confrontati in passato con littering o graffiti, ma mai con segni nazisti. Il parco è molto apprezzato dalla comunità locale ed è rimasto aperto, naturalmente nel rispetto delle regole, anche durante tutta la pandemia. Quest’anno abbiamo anche ripreso con le nostre attività, l’ultimo evento è stato a inizio settembre il mercatino dell’usato». «Il parco è frequentato anche alla sera e non abbiamo mai avuto problemi di rilievo – aggiunge Michele Trefogli – e le reazioni sconcertate ci hanno confortato. Riteniamo che il parco sia stato profanato, un parco che è di tutti. A Torricella purtroppo non sono rimasti bar o ristoranti: il parco è diventato un punto di ritrovo per il paese».

La denuncia? ‘Segnale di avvertimento’

Su Facebook è apparsa l’intenzione di voler sporgere denuncia e chiedere alla polizia di aumentare i controlli serali. A Trefogli, che è l’amministratore della Fondazione di famiglia proprietaria del terreno dove sorge il parco, chiediamo conferma. «Sì, l’intenzione c’è. Siamo dispiaciuti che sia stata lordata una struttura del parco, che è la bacheca e ne è un po’ il biglietto da visita. La teca tra l’altro era nuova. Vorremmo però lanciare soprattutto un segnale di avvertimento. Prima di tutto sono simboli che con l’associazione e la vita pubblica del comune non hanno a che vedere. Non pensiamo di essere di fronte a un atto deliberatamente diretto verso di noi o verso la comunità, anzi probabilmente sono stati fatti da qualcuno che nemmeno sa cosa ha disegnato e questo può essere un motivo in più per preoccuparsi, ma deve comunque passare il segnale che non è un gesto superficiale e che non va sottovalutato».

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