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Pesci d’acqua dolce a rischio

Progetti globali alternativi

Fiumi e laghi brulicanti di vita
(© Johan Hammar)
1 giugno 2024
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Le popolazioni di specie migratorie d’acqua dolce continuano a diminuire in tutto il mondo, minacciando la sicurezza alimentare e il sostentamento di milioni di persone, la sopravvivenza di innumerevoli altre specie e la salute e la resilienza di fiumi, laghi e zone umide. È quanto emerso da uno studio globale pubblicato dieci giorni fa dalla World Fish Migration Foundation (WFMF), ZSL, IUCN, The Nature Conservancy (TNC), Wetlands International e WWF. I pesci migratori sono in forte declino dagli anni 70, con le popolazioni dell’America Latina, dei Caraibi e dell’Europa tra le più colpite. Il nuovo rapporto Living Planet Index (LPI) sui pesci migratori d’acqua dolce rivela uno sconcertante crollo dell’81% delle popolazioni monitorate in media tra il 1970 e il 2020, con cali catastrofici del 91% in America Latina e nei Caraibi e del 75% in Europa. La perdita e il degrado degli habitat – tra cui la frammentazione dei fiumi a causa di dighe e altre barriere e la conversione delle zone umide per l’agricoltura – rappresentano la metà delle minacce per i pesci migratori, seguite dall’eccessivo sfruttamento. L’aumento dell’inquinamento e l’aggravarsi degli impatti del cambiamento climatico stanno inoltre alimentando la diminuzione delle specie ittiche.

Le soluzioni

Per quanto lo studio elenchi una serie di dati preoccupanti, ci sono anche buone notizie: quasi un terzo delle specie monitorate negli ultimi anni è aumentato, il che suggerisce che gli sforzi di conservazione e il miglioramento della gestione possono avere un impatto positivo. Alcune strategie promettenti includono una gestione della pesca migliorata e/o incentrata sulle specie, il ripristino degli habitat, la rimozione delle dighe, la creazione di “santuari” di conservazione e la protezione legale. In Europa e negli Stati Uniti, ad esempio, negli ultimi decenni sono stati rimossi migliaia di dighe, argini, sbarramenti e altre barriere fluviali e lo slancio per queste azioni sta crescendo. Nel 2023, sono state eliminate in Europa la cifra record di 487 barriere, con un aumento del 50% rispetto al precedente massimo registrato nel 2022. Negli Stati Uniti, invece, è in corso la più grande rimozione di dighe della storia lungo il fiume Klamath, in California e Oregon. Questa può essere una soluzione economica e produttiva che aiuta a invertire la preoccupante tendenza alla perdita di biodiversità nei sistemi d’acqua dolce, oltre a migliorare la salute e la resilienza dei fiumi anche per le persone. Parliamo dunque di un’iniziativa globale per le specie ittiche migratorie: affrontare la sfida attraverso un’azione collaborativa. L’aumento di queste iniziative è una soluzione fondamentale per invertire il crollo delle popolazioni di pesci migratori d’acqua dolce. In Svizzera, nel settore dell’idroelettrico, per esempio, l’attenzione si deve concentrare sulla riqualifica e sull’ottimizzazione ecologica delle centrali idroelettriche esistenti.

Strategia globale

I politici di tutto il mondo devono accelerare con urgenza gli sforzi per proteggere e ripristinare i fiumi liberi attraverso una pianificazione a livello di bacino, investendo in alternative sostenibili e rinnovabili alle migliaia di nuove dighe idroelettriche previste in tutto il mondo, nonché in altre misure che contribuiscono agli ambiziosi obiettivi del Quadro globale per la biodiversità di Kunming-Montreal di proteggere il 30% delle acque interne e ripristinare il 30% delle acque interne degradate. Il raggiungimento dell’obiettivo della Freshwater Challenge di ripristinare 300’000 km di fiumi degradati contribuirà enormemente a invertire la tendenza delle popolazioni di pesci migratori. Oltre a proteggere e ripristinare fiumi sani, è urgente rafforzare gli sforzi di monitoraggio, comprendere meglio gli spostamenti e il comportamento delle specie ittiche, ampliare la cooperazione internazionale e promuovere un maggiore impegno pubblico e politico. In tutto il mondo esistono numerose iniziative a sostegno del recupero delle specie ittiche migratorie e della biodiversità d’acqua dolce in generale. Il Piano di emergenza per questo ambito evidenzia una serie di misure che potrebbero trasformare la gestione e la salute di fiumi, laghi e zone umide per migliorare la salute dei sistemi d’acqua dolce e la biodiversità. La Global Swimways Initiative identifica e dà priorità alle principali rotte di migrazione fluviale che sono importanti per le specie ittiche ecologicamente, culturalmente ed economicamente rilevanti.

Delivery ad alta quota

Nel 2023, le 147 capanne gestite dal Club Alpino Svizzero (CAS) hanno segnato un record di pernottamenti nella stagione estiva, raggiungendo la cifra impressionante di 310’735. Vivere la montagna ad alta quota è un’esperienza unica. Tuttavia, è cruciale considerare l’impatto ambientale delle capanne. Secondo uno studio condotto dal CAS, la ristorazione è responsabile del 34% del totale delle emissioni di questo settore, mentre l’approvvigionamento energetico del 20% e il rifornimento, che avviene principalmente tramite elicottero, contribuisce al 38% delle emissioni. In altre parole, una notte in capanna genera circa 4,6 kg di CO2. È nata così la volontà di Cristiana Pedrazzini di sensibilizzare sull’impatto degli elicotteri sull’ambiente, pur riconoscendo il loro ruolo essenziale per il buon funzionamento dei rifugi in alta quota. “In collaborazione con il WWF Svizzera italiana, dal 2023 organizzo dei Delivery nelle capanne ticinesi. In questo modo, si porta la spesa in capanna a piedi e si discute sull’importanza della sostenibilità. L’intento dell’ecovolontariato è quello di sensibilizzare per promuovere maggiore consapevolezza ad alta quota”, spiega Cristiana Pedrazzini. Lo scorso settembre è stato organizzato il primo Delivery alla capanna Tencia, dove 13 volontari hanno portato 80 kg di provviste. La prossima consegna è programmata per sabato 15 giugno presso la capanna “Adula” del CAS. È possibile adottare pratiche più sostenibili in montagna. Non solo i gestori delle capanne hanno questa responsabilità, ma anche noi clienti possiamo contribuire a ridurre l’impatto ambientale. Per esempio, scegliendo pasti vegetariani, contattando la capanna il giorno prima dell’arrivo per chiedere se sia possibile portare qualcosa alla capanna e partecipando alla prossima consegna il 15 giugno! Se hai interesse, contatta lisa.boscolo@wwf.ch.

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