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Uova particolari

Alla scoperta della lepre

Uova di pernice bianca nordica
29 marzo 2021
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Sapevate che esistono uova di gallina anche in tonalità ben diverse dal classico color bianco o mattone a cui siamo abituati? Non parliamo delle uova sode dipinte a mano per il giorno di Pasqua, ma di alcune razze piuttosto rare di galline che producono uova con gusci… naturalmente stravaganti. La gallina Marans, razza selezionata nel XIX secolo e originaria della Francia, è celebre per deporre uova color cioccolato fondente, mentre la razza Araucana, storicamente allevata dagli indigeni Mapuche nelle Ande cilene, depone uova dal guscio verdastro. La gallina Grünleger invece, come suggerisce il nome, regala curiose uova turchesi con sfumature tendenti al verde. Passando ad altri volatili, il verde è caratteristico anche delle uova del pettazzurro, mentre azzurre sono le uova del merlo, dello storno e della passera scopaiola. E infine, in questo carosello di colori, come possiamo non menzionare quelle del pettirosso americano? Tra le più glamour di tutte, il loro incantevole turchese è stato fonte di ispirazione per le iconiche confezioni di Tiffany, che gli hanno fatto guadagnare assoluta popolarità nel mondo della moda ergendolo a simbolo di raffinatezza ed esclusività.

Di conigli e di lepri

Approfittiamo di questa Festa per presentarvi qualche parente del leggendario Coniglietto di Pasqua, in particolare tre componenti della famiglia dei Leporidi che vivono proprio qui in Svizzera: il coniglio selvatico, la lepre comune e la lepre variabile. Il primo è facilmente distinguibile per le piccole dimensioni, gli occhi molto scuri e le orecchie relativamente corte rispetto alle cugine lepri. È anche l’unico dei tre a vivere in gruppi famigliari fino a 9-10 esemplari, in tane profonde e intricate scavate nel terreno. La lepre comune condivide gli stessi habitat del coniglio selvatico, ossia predilige l’aperta campagna, campi e prati con zone cespugliose dove nascondersi. È però un animale solitario, che non si costruisce una vera e propria tana ma riposa in conche scavate con le zampe anteriori, mimetizzandosi perfettamente nel paesaggio. Grande e snella, la lepre ha orecchie molto lunghe che possono ruotare in varie direzioni, in modo indipendente l’una dall’altra. Le zampe posteriori lunghe e forti le permettono di raggiungere una velocità di 70 km/h, e non solo. Anche i suoi salti sono da record: toccano i 2 metri in altezza e addirittura i 3 metri in lunghezza. La lepre variabile le assomiglia molto, per lo meno in estate, nonostante le orecchie siano un po’ più corte rispetto alla lepre comune. La lepre variabile è però una specie ben adattata al freddo che vive sulle Alpi, al limite del bosco, al di sopra dei 1300 metri. Come altri animali alpini, in inverno si contraddistingue per la candida, calda pelliccia che garantisce una mimetica perfetta nel paesaggio innevato.

Erbette di primavera

Con l’arrivo della primavera, è tempo di lavori nell’orto e nel giardino. Ma anche in casa si può coltivare. Erbe aromatiche da cucina e medicinali crescono infatti benissimo anche all’interno, sui davanzali soleggiati, e richiedono poche attenzioni. Il trucco per un buon risultato sta nel preparare correttamente la terra prima della semina. Depositate innanzitutto un coccio nel vostro vaso, in modo però che l’acqua possa comunque defluire dai fori sul fondo. Aggiungete poi argilla o ghiaia come strato di drenaggio, coprite con un telo per giardinaggio e infine con della terra: voilà, il gioco è fatto!

I metodi di raccolta, lavorazione e conservazione influiscono molto sull’efficacia, il sapore e il profumo delle erbe aromatiche, una volta cresciute. Origano, menta, melissa e verbena odorosa, ad esempio, vanno bene per essere essiccate (intere, se tagliate perdono preziose sostanze nutritive). La conservazione in congelatore è invece adatta per il basilico, il prezzemolo e l’erba cipollina, erbette che perderebbero il loro sapore se essiccate. Il processo di macerazione, infine, è specialmente adatto per estrarre principi attivi liposolubili dalle erbe, come ad esempio i carotenoidi (che danno il caratteristico colore arancio alle carote o ai nasturzi) o gli oli essenziali che danno il profumo alle erbe. Lasciando riposare fiori e radici in vasi colmi d’olio di oliva per alcune settimane, ricaverete degli estratti perfetti per la produzione artigianale di cosmetici, come la pomata alla calendula, oppure di oli da cucina aromatizzati, come quello al rosmarino.

Raganelle scalatrici

Nonostante le piccole dimensioni (appena 4 cm di lunghezza), le raganelle sono sicuramente tra i nostri anfibi più appariscenti … e non solo da un punto di vista estetico. In Svizzera troviamo la Raganella comune (presente al nord delle Alpi) e la Raganella italica (diffusa in Ticino) che, pur essendo due specie distinte, risultano essere quasi del tutto simili sia in termini fisici che di abitudini di vita. Si contraddistinguono facilmente dalle altre rane per la livrea dorsale di un bel verde brillante e il ventre bianco uniforme, separati da una caratteristica striscia laterale scura che dalla narice attraversa l’occhio e corre lungo i fianchi. Il loro tratto distintivo forse più conosciuto sono però le dita circolari munite di ventose, da cui possono secernere una specie di colla che permette loro di arrampicarsi superbamente. Le raganelle adulte vivono dunque perlopiù su arbusti e alberi fino a circa 5 metri di altezza, dove ben mimetizzate godono di un ottimo punto di osservazione. Non hanno inoltre paura di esporsi direttamente al sole poiché, a differenza di altri anfibi, grazie a una particolare secrezione cutanea sono meno soggette alla disidratazione. Associate a boschetti aperti e ben illuminati sulle rive di piccoli specchi d’acqua, abbandonano la sicurezza degli alti rami solo al crepuscolo e durante la notte, per andare a caccia di cibo. Durante il periodo riproduttivo, i maschi si radunano negli stagni e diventano protagonisti di sonori concerti, udibili anche a oltre un chilometro di distanza. I richiami sono amplificati grazie ad un potente sacco vocale situato sotto la gola che, se gonfiato, diventa grande quasi quanto il corpo della raganella stessa. Ecco come fa il gracidio di un solo maschio a toccare i 90 decibel. Ascolta i loro canti sul sito karch.ch.

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