Svizzera

Confermata la condanna per corruzione di Beny Steinmetz dal Tribunale Federale

Il magnate minerario si dichiara innocente e si appella alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo

4 aprile 2025
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Il Tribunale federale (TF) conferma la condanna per corruzione di funzionari pubblici stranieri del magnate minerario franco-israeliano Beny Steinmetz. Tuttavia, si pronuncia a suo favore sulla questione della richiesta di risarcimento. Steinmetz, da parte sua, si dichiara innocente e ha indicato di rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU).

Steinmetz, 69 anni, era stato condannato nel marzo 2023 a una pena di tre anni, di cui 18 mesi da scontare per aver influenzato il processo di assegnazione dei diritti minerari a Simandou, nella Repubblica di Guinea. Anche l'amministratrice belga del suo gruppo a Ginevra e l'uomo d'affari francese che ha agito quale intermediario in Africa si sono visti confermare la loro condanna dal TF.

Tra le sei sentenze emesse lo scorso 24 marzo, e le cui conclusioni sono state notificate oggi senza le motivazioni, figura anche il rifiuto della richiesta di revisione del processo depositata da Steinmetz. Il TF rinvia invece il caso alla giustizia ginevrina per quanto riguarda richieste di risarcimento di 50 milioni di franchi per Steinmetz e di 5 milioni di franchi per l'intermediario a favore dello Stato di Ginevra.

Nel 2023, la Camera d'appello e di revisione di Ginevra aveva ritenuto, come il Tribunale penale due anni prima, che il trio aveva partecipato a uno schema di corruzione volto a mettere le mani su grandi giacimenti di ferro. Il processo corruttivo aveva avuto luogo tramite una società di facciata al servizio della Beny Steinmetz Group Resources (BSGR).

Attivo nello sfruttamento delle risorse naturali, Beny Steinmetz aveva pagato, tra il 2006 e il 2012, 8,5 milioni di dollari (7,22 milioni di franchi al cambio attuale) a Mamadie Touré, la quarta moglie del presidente guineano Lansana Conté. La concessione dei diritti aveva poi permesso a BSGR di concludere una joint venture con l'impresa brasiliana Vale per un valore di 2,5 miliardi di dollari. BSGR aveva immediatamente incassato 500 milioni di dollari.

Beny Steinmetz ha sempre sostenuto la propria innocenza. A settembre, aveva presentato un'istanza di revisione alla Camera penale d'appello e di revisione (CPAR, l'autorità cantonale che statuisce sui ricorsi contro le sentenze di primo grado) che chiedeva la ricusazione del procuratore che aveva condotto le indagini sul caso dal 2013 al 2019, il conseguente annullamento della condanna e l'avvio di un nuovo processo. Secondo gli avvocati del magnate, nuovi documenti dimostravano che il ministero pubblico aveva violato il diritto elvetico per ottenere una testimonianza chiave da un ex partner commerciale di Steinmetz in cambio di una garanzia di impunità. Tuttavia, la giustizia ginevrina ha dichiarato irricevibile la sua richiesta. Anche il Tribunale federale ha respinto il suo ricorso a questo proposito.

Una giustizia politicizzata

In un comunicato inviato tramite una società di comunicazione, Steinmetz ritiene che la decisione del TF "dimostra la politicizzazione del sistema giudiziario svizzero". A suo avviso, il procedimento aperto contro di lui a Ginevra è stato "contaminato dall'ideologia" fin dall'inizio.

Egli deplora l'esclusione di "prove chiare e indiscutibili" che, secondo lui, dimostrano che materiale a discarico sia stato soppresso dai procuratori che hanno condotto le indagini. Fatti essenziali sono stati ignorati. Secondo Steinmetz, il suo processo a Ginevra si è basato "sulla narrazione".

Steinmetz continua a ritenere di aver ottenuto legalmente una concessione mineraria dalle autorità guineane e nega qualsiasi atto di corruzione. Tuttavia, nel comunicato stampa l'uomo d'affari afferma di aver perso fiducia nella capacità del sistema giudiziario svizzero "di rendere una giustizia imparziale". Si rivolge ora alla CEDU per far "emergere la verità".

(Sentente 6B_655/2023, 6B_656/2023, 6B_657/2023, 6B_669/2023, 6B_463/2024 et 6B_983/2024 du 24 mars 2025)