Dopo la scomparsa del maschio Enea, trovata morta la femmina Rupert: avevano generato i primi pulcini della rara specie nella Confederazione dopo 400 anni
Sono morti i due ibis eremita – Geronticus eremita secondo la denominazione scientifica, una specie minacciata d'estinzione – che nel 2023 hanno generato la prima prole di questo uccello in Svizzera da 400 anni. La morte della femmina è stata accertata nello scorso fine settimana, il maschio era già scomparso in primavera.
La femmina Rupert è morta la scorsa settimana vicino all'aeroporto di Zurigo-Kloten, ha riferito nel weekend il gruppo internazionale per la conservazione di questa specie – il Waldrappteam, dal nome tedesco del volatile. Insieme al maschio Enea, Rupert aveva allevato due pulcini a Rümlang, località nelle immediate vicinanze dello scalo internazionale.
La riproduzione è stata considerata un evento sensazionale perché si è trattato della prima da quattro secoli nella Confederazione. La prima descrizione della specie risale al 1555 ed è merito di uno svizzero, il naturalista zurighese Conrad Gesner. Neppure un secolo più tardi la specie era estinta. In quell'epoca la Confederazione era una delle maggiori regioni di riproduzione. Non intimoriti dall'uomo, gli uccelli sono stati cacciati per la carne. Si raccoglievano anche uova e piccoli nei nidi.
Quest'anno Rupert si è accoppiata con un altro maschio sul lago di Costanza, ma era attratta dalla zona di Rümlang, dove i pulcini lo scorso anno sono nati sul davanzale di una concessionaria di motociclette Harley-Davidson.
Gli ibis eremita sono rigorosamente protetti in Svizzera. Al giorno d'oggi, gli uccelli sono minacciati soprattutto dai tralicci elettrici, che utilizzano per riposare, come avviene del resto per altre specie di volatili. Circa il 40% delle morti di Geronticus eremita sono causate da elettrocuzione.
Il motivo della morte di Rupert non è chiaro e non potrà essere stabilito. Come scrive il Walrappteam, "una ricostruzione esatta della causa della morte non è possibile". La carcassa dell'animale è stata trovata solo diversi giorni dopo il decesso.
Il piumaggio del pelecaniforme è di colore nero corvino in ambedue i sessi. L'adulto è lungo 70-80 centimetri e ha un'apertura alare di 125-135. La testa e la gola, nude, appaiono molto rugose. Il nome del genere, Geronticus, del resto deriva dal greco antico "geron", ossia "anziano nell'aspetto", e si riferisce proprio al capo glabro e rugoso di questi animali, che ricordano la testa pelata di una persona anziana. Il genere conta due sole specie.
Un progetto di reintroduzione dell'uccello prevede di costituire una popolazione autonoma in grado di riprodursi nelle Alpi e di migrare sulle rive italiane del Mediterraneo in inverno. Vi partecipano anche enti elvetici.