Svizzera

Prosegue il lavoro della Cpi sull'acquisizione di Credit Suisse

Dopo aver effettuato oltre 60 audizioni e 22 sedute pubblicherà un rapporto entro la fine dell'anno

Immagine di archivio
(Keystone)
23 maggio 2024
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La Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) incaricata di far luce sull'acquisizione del Credit Suisse da parte di Ubs sta rispettando il calendario e ha in gran parte completato la raccolta di informazioni. Dopo aver effettuato oltre 60 audizioni e 22 sedute pubblicherà un rapporto entro la fine dell'anno.

In una nota odierna, la Commissione sottolinea di aver ascoltato i consiglieri federali e i responsabili delle autorità e degli organi centrali in carica durante la gestione della crisi, ossia dall'estate del 2022.

Nel comunicato vengono citati in particolare i responsabili del Dipartimento federale delle finanze (DFF), della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (Sfi), dell'Amministrazione federale delle finanze, dell'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma), della Banca nazionale svizzera (Bns) e della Cancelleria federale.

La commissione ha intervistato anche ex titolari di posizioni chiave, dato che è essenziale coprire l'intero periodo oggetto di indagine (dal 2015 al 2023). Ha inoltre interpellato diversi rappresentanti delle banche interessate, nella misura in cui ciò era utile ai fini dell'indagine.

Allo stesso tempo ha analizzato diversi documenti complementari e assegnato altri due mandati di consulenza nei settori del diritto della revisione e della vigilanza sulla revisione. Nella sua perizia, la Commissione si è concentrata in particolare sulla fase precedente l'inizio della crisi stessa.

Ha esaminato, tra l'altro, lo sviluppo della regolamentazione "too big to fail" negli ultimi anni, la vigilanza della Finma sul Credit Suisse negli anni precedenti la crisi, l'identificazione precoce della crisi e il rapporto sui rischi del Consiglio federale.

Nei prossimi mesi redigerà il rapporto finale e, se necessario, terrà ulteriori audizioni. La commissione prevede comunque di presentare il documento al Parlamento nella sessione invernale.

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