Svizzera

Sui salari padronato e sindacati su posizioni opposte

Per gli imprenditori i risultati del 2022 sono positivi considerando le numerose crisi nel periodo di indagini. Per l'Uss si profila ‘un decennio perduto’

Immagine di archivio
(Ti-Press)
19 marzo 2024
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I datori di lavoro e i sindacati interpretano in maniera diametralmente opposta i primi risultati della Rilevazione della struttura dei salari (Rss) presentati oggi in una conferenza stampa a Berna dall'Ufficio federale di statistica (Ust).

Roland Müller, direttore dell'Unione svizzera degli imprenditori (Usi), ha parlato di "risultati positivi" e ha sottolineato la "situazione salariale estremamente stabile in Svizzera". Alla luce delle numerose crisi che hanno caratterizzato il periodo dell'indagine, si tratta di una situazione "non scontata", ha detto davanti ai media.

Secondo Müller, non c’è "quasi nessun margine di manovra" per ulteriori aumenti salariali. I profitti delle aziende sono diminuiti negli ultimi anni. Il fatto che la percentuale di posti di lavoro a basso salario sia rimasta stabile in questo difficile contesto economico è notevole, a suo avviso.

‘Un decennio perduto’ per l'Uss

Daniel Lampart, capoeconomista dell'Unione sindacale svizzera (Uss) è decisamente meno soddisfatto. "Nonostante la buona situazione economica, dobbiamo renderci conto che per i salari reali si profila un decennio perduto". Le retribuzioni sono state divorate dall'inflazione.

Il sindacalista ha criticato aspramente i datori di lavoro: mentre un tempo la compensazione dell'inflazione era scontata, ora le trattative salariali sono condotte con una durezza senza precedenti. I datori di lavoro non riconoscono più che ogni salario dovrebbe essere più o meno sufficiente per vivere. "Sempre più famiglie faticano ad arrivare a fine mese".

Secondo Lampart, c’è un urgente bisogno di "buoni salari minimi", ad esempio per le persone che lavorano negli asili nido o nell'assistenza a lungo termine. Anche i salari degli apprendisti devono essere aumentati. Se non è possibile raggiungere accordi collettivi di lavoro, devono essere applicati i salari minimi cantonali. Un'opzione che i datori di lavoro respingono. Le crescenti richieste di salari minimi cantonali sono del tutto infondate, ha affermato Müller. Non spetta ai legislatori perseguire la politica sociale attraverso i salari minimi, ha aggiunto.

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