Secondo i dati Seco, che tengono conto degli iscritti agli Uffici di collocamento, il tasso dei senza lavoro è sceso dello 0,1% rispetto a gennaio
Lieve calo della disoccupazione in Svizzera: in febbraio il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2,4%, a fronte del 2,5% di gennaio, quando era salito ai massimi da due anni. Sull'arco di dodici mesi si registra invece un incremento di 0,3 punti.
Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) in cifre assolute alla fine del secondo mese dell'anno il numero dei disoccupati iscritti agli uffici regionali di collocamento (Urc) è sceso a 111'879, 1'296 in meno di gennaio, ma 13'427 in più di dodici mesi prima. A titolo di confronto, nel momento più critico della pandemia (gennaio 2021) erano stati registrati 170'000 senza lavoro, con un tasso al 3,7%.
Va sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza. Gli indicatori si basano inoltre sulle persone effettivamente iscritte all'Urc: la definizione di disoccupato è quindi diversa da quella dell'Ufficio internazionale del lavoro (Ilo), che opera attraverso sondaggi. Stando all'Ilo la disoccupazione in Svizzera nel quarto trimestre (ultimo dato disponibile) era al 3,9%.
Tornando alle valutazioni della Seco, in Ticino in febbraio il tasso di disoccupazione si è attestato al 3,0% (-0,1 punti rispetto a gennaio, +0,1 su base annua), nei Grigioni all'1,0% (-0,2 e -0,1). In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 5'002 disoccupati (-106 mensile, +209 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 1'048 (-239 e -104). Il Ticino è al sesto posto fra i più toccati dal problema, mentre i Grigioni sono al quarto rango nella graduatoria dei meno colpiti.
Tornando all'ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che fra i giovani (15-24 anni) la disoccupazione è al 2,3%, fra i 25-49enni al 2,7% e fra gli over 50 anni al 2,2%. I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli Urc da oltre un anno) erano 12'238, il 5,4% in più di gennaio e il 6,1% in meno di dodici mesi prima: per la precisione si trattava di 87 giovani, 6'177 25-49enni e 5'922 ultracinquantenni.
Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,6% (nessuna variazione mensile e +0,2 annuo), gli stranieri del 4,6% (-0,1 e +0,6). Per regione di provenienza, i tassi più elevati si osservano per gli ucraini (32,9%), che vedono il dato continuare a salire, i bulgari (10,0%), gli africani (9,0%), che la Seco considera nel loro insieme, e i rumeni (8,7%). L'Ue è al 4,1%. Riguardo ai principali Paesi confinanti, la Francia è al 5,3%, l'Italia al 4,2% e la Germania al 2,6%.
Complessivamente, fa sapere ancora la Seco, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 182’018, lo 0,1% in meno di gennaio. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento è pari a 43'356 (+1'250 mensile e -11'654 annuo).
I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di dicembre (ultimo dato disponibile), che risulta poco diffuso: ha infatti colpito solo 2'587 persone in 122 aziende. Sempre in dicembre 1'749 persone hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione.