Lo comunica la stessa Banca nazionale. Fra le sfide affrontate in carriera, la pandemia e l'abolizione del cambio minimo tra franco svizzero ed euro
Il presidente della BNS Thomas Jordan ha annunciato che lascerà il suo posto per il prossimo 30 settembre. Lo comunica questa mattina la stessa BNS.
Jordan, classe 1963, è entrato al servizio della Banca nazionale nel 1997. Nel gennaio 2012 è salito alla guida della Banca nazionale, dapprima in via temporanea e successivamente, dall'aprile dello stesso anno, in veste di presidente della Direzione generale.
"Superate le svariate sfide degli ultimi anni, è giunto ora il momento giusto per dimettermi. È stato un immenso privilegio poter servire la Banca nazionale e l'interesse generale del Paese. Ringrazio il Consiglio di banca, la Direzione generale, nonché il personale per l'ottima collaborazione e lo spirito di collegialità. Al Consiglio federale, al parlamento e alla popolazione rivolgo un sentito ringraziamento per la grande fiducia riposta nella Banca nazionale e per averne preservato il mandato e l'indipendenza", ha detto Jordan, citato in una nota.
Il Consiglio di banca e la Direzione generale, nel prendere atto "con grande rammarico di questa decisione, manifestano a Thomas Jordan un sentito ringraziamento per lo straordinario impegno profuso in tanti anni nell'interesse di una politica monetaria votata alla stabilità e per gli eccellenti servizi resi alla Banca nazionale e al Paese, augurandogli fin da oggi ogni bene per il futuro".
Numerose le sfide che Jordan ha dovuto affrontare. Ad esempio, vi è stata l'abolizione del cambio minimo tra franco svizzero ed euro a inizio 2015, con l'obiettivo di mantenere il controllo sulla propria politica monetaria, assicurandone l'efficacia. Vi è poi stato il crollo dell'economia mondiale provocato dalla pandemia nel 2020.