Svizzera

Thomas Jordan lascerà la presidenza di Bns il 30 settembre

Lo comunica la stessa Banca nazionale. Fra le sfide affrontate in carriera, la pandemia e l'abolizione del cambio minimo tra franco svizzero ed euro

Thomas Jordan
(Keystone)
1 marzo 2024
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Il presidente della BNS Thomas Jordan ha annunciato che lascerà il suo posto per il prossimo 30 settembre. Lo comunica questa mattina la stessa BNS.

Jordan, classe 1963, è entrato al servizio della Banca nazionale nel 1997. Nel gennaio 2012 è salito alla guida della Banca nazionale, dapprima in via temporanea e successivamente, dall'aprile dello stesso anno, in veste di presidente della Direzione generale.

"Superate le svariate sfide degli ultimi anni, è giunto ora il momento giusto per dimettermi. È stato un immenso privilegio poter servire la Banca nazionale e l'interesse generale del Paese. Ringrazio il Consiglio di banca, la Direzione generale, nonché il personale per l'ottima collaborazione e lo spirito di collegialità. Al Consiglio federale, al parlamento e alla popolazione rivolgo un sentito ringraziamento per la grande fiducia riposta nella Banca nazionale e per averne preservato il mandato e l'indipendenza", ha detto Jordan, citato in una nota.

Il Consiglio di banca e la Direzione generale, nel prendere atto "con grande rammarico di questa decisione, manifestano a Thomas Jordan un sentito ringraziamento per lo straordinario impegno profuso in tanti anni nell'interesse di una politica monetaria votata alla stabilità e per gli eccellenti servizi resi alla Banca nazionale e al Paese, augurandogli fin da oggi ogni bene per il futuro".

Numerose le sfide che Jordan ha dovuto affrontare. Ad esempio, vi è stata l'abolizione del cambio minimo tra franco svizzero ed euro a inizio 2015, con l'obiettivo di mantenere il controllo sulla propria politica monetaria, assicurandone l'efficacia. Vi è poi stato il crollo dell'economia mondiale provocato dalla pandemia nel 2020.