Svizzera

Nel 2023 le domande d'asilo sono aumentate del 23,3 per cento

Lo scorso anno nel nostro Paese sono state fatte 30'223 richieste, 5'712 in più rispetto al 2022

In sintesi:
  • L'Afghanistan è la principale nazione di provenienza dei richiedenti. Seguono la Turchia, l'Eritrea, l'Algeria e il Marocco 
  • L'aumento è stato determinato anche da un cambiamento della prassi d'asilo per quanto riguarda le donne e le ragazze afghane
In cerca di fortuna e di una vita migliore
(Ti-Press)
15 febbraio 2024
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Lo scorso anno in Svizzera sono state presentate 30'223 domande d'asilo, ossia 5'712 in più rispetto all'anno precedente (+23,3%). Nel 2024 il numero di richieste dovrebbe mantenersi al livello attuale, precisa la Segreteria di Stato della migrazione (Sem).

L'incremento dello scorso anno è dovuto in particolare a un aumento delle richieste da parte di cittadini turchi, marocchini e algerini. Per quanto riguarda i richiedenti provenienti da Marocco e Algeria, la Sem precisa che le probabilità che ottengano asilo in un paese europeo sono "estremamente ridotte".

L'aumento è stato determinato anche da un cambiamento della prassi d'asilo per quanto riguarda le donne e le ragazze provenienti dall'Afghanistan. Circa 1'800 afgani già ammessi a titolo provvisorio in Svizzera hanno infatti dovuto depositare una nuova domanda d'asilo. La maggior parte si trovava in Svizzera già da diversi anni, quindi queste domande non gravano ulteriormente sul sistema dell'asilo, precisa la Sem.

L'Afghanistan è risultato il principale Paese di provenienza di richiedenti l'asilo (7'934 domande). Seguono la Turchia (5'675), l'Eritrea (705), l'Algeria (1'781) e il Marocco (1'596).

26 per cento ha ottenuto l'asilo

Nel 2023 sono state liquidate in prima istanza 26'667 domande d'asilo e 5'991 persone hanno ottenuto l'asilo, pari al 25,7% (nel 2022 erano il 30,6%). Tenendo conto anche delle persone che hanno ottenuto l'ammissione provvisoria, "la quota di protezione" è del 54,4% (nel 2022 erano invece del 59%). Il numero di casi pendenti in prima istanza è aumentato di 3'328 unità rispetto all'anno precedente, attestandosi a quota 15'567.

Per il 2022 e il 2023 Il Consiglio federale ha deciso di accogliere complessivamente fino a 1'600 rifugiati particolarmente bisognosi di protezione che vivono in condizioni precarie nei rispettivi Paesi di prima accoglienza. A ciò si è aggiunto un contingente di 220 rifugiati che non è stato possibile accogliere nel quadro del programma 2020-2021 per via dei ritardi dovuti alla pandemia.

Partenze e allontanamenti

Lo scorso anno 16'721 persone hanno lasciato la Svizzera sotto il controllo delle autorità (11'467 casi nel 2022). Di queste 13'001 persone sono tornate volontariamente nel loro Paese d'origine o in uno Stato terzo (8'333 casi nel 2022), 10'978 delle quali in Ucraina (rispetto alle 6'666 del 2022). Altre 3'720 persone sono state trasferite in modo coatto. Globalmente il numero di partenze è aumentato del 45,8% rispetto al 2022.

Le persone trasferite in uno Stato Dublino sono state 2'021 (1'566 nel 2022) mentre in Svizzera sono giunte 694 persone (784). Nel 2023 quindi la Svizzera ha registrato un numero di partenze circa tre volte superiore a quello delle entrate nell'ambito dei trasferimenti secondo i criteri Dublino, malgrado la decisione dell'Italia di non accettare più trasferimenti.

Statuto S

Le richieste per lo statuto S sono state in totale 23'012 e in 18'375 casi è stato concesso. Per 13'512 persone lo statuto S è cessato già nel corso del 2023, e a fine anno si stava esaminando la possibilità di far cessare altri 3'260 statuti S. Globalmente alla fine dello scorso anno le persone titolari di uno statuto S valido erano in totale 66'083. Lo scorso novembre il Consiglio federale ha deciso di non revocare lo statuto S per gli ucraini prima del marzo 2025, salvo repentini cambiamenti di situazione, ricorda la Sem.