Svizzera

La Commissione per la concorrenza indaga su Bmw

La casa automobilistica tedesca avrebbe indotto un garage a investire milioni per poi interrompere il rapporto senza una soluzione transitoria adeguata

Immagine di archivio
(Keystone)
18 gennaio 2024
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La Commissione svizzera per la concorrenza (Comco) ha aperto un'indagine sulla casa automobilistica BMW, sospettata di aver violato la legge federale sui cartelli in una collaborazione con una concessionaria, ha dichiarato oggi l'autorità.

Il garage in questione, che è stato per decenni un rivenditore autorizzato e un'officina di assistenza per veicoli BMW e Mini, sostiene di aver investito diversi milioni di franchi sotto incoraggiamento del gruppo automobilistico tedesco, che gli avrebbe offerto una prospettiva di prolungamento del rapporto commerciale.

Come spiega la Comco, BMW avrebbe interrotto inaspettatamente il contratto con la concessionaria senza offrire una soluzione transitoria, lasciandola quindi in una situazione difficile: l'ammortamento dei suoi investimenti dipendeva infatti, a suo avviso, dal mantenimento della relazione commerciale con la Casa bavarese.

Nel corso dell'indagine, l'autorità esaminerà se la casa automobilistica ha un potere di mercato relativo rispetto al garage e se ha agito in modo abusivo ai sensi della legge sui cartelli. Vale la presunzione d'innocenza.

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