pensioni

Tredicesima Avs: no vodese dell’Udc dopo il sì di Ginevra

Si spacca il partito conservatore nella Svizzera romanda. La votazione sarà il prossimo 3 marzo

Tredicesima Avs, l’Udc ginevrino dice sì, quello vodese no
(Keystone)
12 gennaio 2024
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Dopo il "sì" suggerito dall'Udc ginevrino, c'era attesa per la parola d'ordine della sezione vodese del partito conservatore sull'iniziativa per una 13esima rendita Avs, in votazione il prossimo 3 marzo. Riuniti ieri sera, i delegati del canton Vaud hanno detto "no" al testo, seguendo le direttive del partito nazionale.

A Vuarrens, circa 150 delegati hanno raccomandato di respingere la 13esima Avs, ha indicato la sezione cantonale democentrista in un comunicato. La decisione è stata presa con 70 "no", 41 "sì" e 20 astensioni. I dibattiti sono stati piuttosto animati, secondo i media sul posto.

L'Udc vodese riconosce la necessità di aumentare il potere d'acquisto della classe media, incluso quello di numerosi pensionati, ma rifiuta ciò che viene definito un regalo avvelenato dei sindacati. "Quello che la sinistra dice di offrire con una mano, se la riprende con l'altra, con un aumento dell'Iva e prelievi sui salari", ha detto il consigliere nazionale Jacques Nicolet, citato nella nota.

La sezione ginevrina dei democentristi in dicembre aveva invece deciso di sostenere l'iniziativa. Le discussioni all'assemblea dei delegati erano state infuocate. "In un contesto di aumento costante del costo della vita, diventa urgente sostenere il potere d'acquisto degli anziani", era stato riassunto in conclusione.

Lanciata dall'Unione sindacale svizzera (Uss) e da organizzazioni femminili e di pensionati, l'iniziativa chiede il versamento di una rendita vecchiaia supplementare, dello stesso importo di una mensilità Avs. Ciò corrisponderebbe a un incremento dell'8,33%.

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