Svizzera

Aumentano i lupi, ma scendono le predazioni

Quest'anno sono stati uccisi 1'100 capi di bestiame. Nel 2022 erano 1'480, per una flessione del 25% circa

Impronte sulla neve
(Keystone)
31 dicembre 2023
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Il numero di lupi in Svizzera è passato da circa 240 a 300 nel giro di un anno. Ma nonostante ciò, la quantità di capi di bestiame uccisi da questo predatore è in calo, secondo un'analisi dei dati cantonali eseguita dal Gruppo Lupo Svizzero.

Sulla base di questi dati, l'associazione stima che quest'anno in Svizzera siano stati uccisi dai lupi 1'100 capi di bestiame. Nel 2022 erano stati uccisi 1'480 animali da reddito (una flessione del 25% circa).

Nei sei cantoni - tra cui Ticino e Grigioni - con branchi di lupi, il numero di capi di bestiame uccisi è sceso dai 1'329 dell'anno scorso ai circa 950 di quest'anno. A questi vanno aggiunti circa 150 animali nei cantoni senza branchi di lupi, secondo l'organizzazione.

I dati del Ticino

Quest'anno il numero di capi di bestiame uccisi dai lupi è diminuito sensibilmente nel Cantone dei Grigioni (-48% a 269 capi di bestiame) e in Ticino (-34% a 124 capi di bestiame). Nel Canton Vallese gli attacchi sono diminuiti leggermente (-7% a 388 capi di bestiame) rispetto all'anno precedente, mentre sono aumentati nei Cantoni di Vaud (+23% a 85 capi di bestiame) e San Gallo (+18% a 60 capi di bestiame).

Sulla base dei dati forniti dall'Ufficio federale dell'ambiente e dalla Fondazione Kora, responsabile del monitoraggio dei grandi carnivori, il Gruppo Lupo sostiene inoltre che quest'anno per ogni singolo lupo sono stati registrati in media quattro attacchi al bestiame. Nel 2020 la cifra era di nove e l'anno precedente di sei.

All'inizio di novembre, il Consiglio federale ha deciso che dal primo dicembre i Cantoni avrebbero potuto effettuare "tiri di controllo preventivi", previa autorizzazione dell'Ufficio federale dell'ambiente. Vallese e Grigioni hanno concesso permessi di tiro per un totale di 78 lupi.

Tre organizzazioni per la protezione dell'ambiente hanno quindi presentato ricorso al Tribunale amministrativo federale contro alcune di queste autorizzazioni. A loro avviso, la Confederazione e i Cantoni non hanno tenuto conto del principio di proporzionalità e dell'importante ruolo svolto dal predatore nell'ecosistema forestale. I ricorsi sono ancora pendenti.

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