Svizzera

La stagione alpestre tra i patrimoni immateriali dell'Unesco

Il prestigioso riconoscimento è stato riconosciuto alla tradizione delle regioni montane della Svizzera

La candidatura era stata depositata nel 2022
(Unsplash)
5 dicembre 2023
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Tradizione emblematica delle regioni montane della Svizzera, la stagione alpestre riunisce le competenze, le usanze e i rituali legati all'economia alpina, ha comunicato oggi l'Ufficio federale della cultura (Ufc). L'estivazione del bestiame nei pascoli d'alta quota è una tradizione vivente documentata fin dal tardo Medioevo. È stata costantemente adattata alle condizioni climatiche, sociali ed economiche locali e tutt'oggi è praticata per realizzare prodotti alimentari di qualità per i quali la Svizzera è rinomata, aggiunge l'Ufc.

L'ascesa e la discesa dalle Alpi, la conoscenza dell'alpeggio e della produzione di formaggio, le tecniche artigianali utilizzate per la realizzazione di attrezzature e i ricchi canti tradizionali. Tutto ciò rende la stagione alpestre un patrimonio culturale estremamente vivace.

Con la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, che si distingue dalla Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale, l'Unesco mira a proteggere un patrimonio che non si materializza nello spazio, ma nel tempo, nelle pratiche comunitarie e nelle interazioni sociali, spiega l'Ufc. Questo patrimonio ingloba tradizioni viventi come espressioni orali, arti dello spettacolo, pratiche sociali, riti e feste, conoscenze relative alla natura e all'universo e abilità artigianali.

Depositato nel marzo 2022, il dossier di candidatura è stato coordinato dall'Ufficio federale della cultura e da specialisti nel campo del patrimonio culturale e dell'agricoltura. I lavori sono stati seguiti anche da un gruppo di accompagnamento allargato composto da esponenti dell'economia alpina, dei Cantoni, dei musei, dei parchi naturali e di altre organizzazioni interessate.

Oltre a mostrare la varietà e la ricchezza delle tradizioni alpestri, questo processo ha permesso di individuare le sfide legate alla loro trasmissione, come il ricambio generazionale e i cambiamenti climatici. Per affrontare queste problematiche, gli attori coinvolti hanno elaborato congiuntamente misure incentrate su diversi aspetti, quali la collaborazione intersettoriale, la formazione e la ricerca di personale, la sensibilizzazione del pubblico, la mediazione del patrimonio culturale e la ricerca interdisciplinare, viene sottolineato.

Irrigazione tradizionale

Riunito in Botswana, il Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco ha iscritto anche l'irrigazione tradizionale nella sua lista rappresentativa. Nella sua decisione, il Comitato ha sottolineato il "valore esemplare" di questa candidatura multinazionale, guidata dall'Austria e alla quale la Svizzera è associata.

Secondo l'Ufc questa candidatura mira a valorizzare i modelli tradizionali di irrigazione e gestione dell'acqua, in particolare attraverso consorzi, cooperative storiche che gestiscono un bene comune in modo locale e partecipativo.

In Svizzera, sono associate al progetto i Wässermatten (prati irrigui) in Alta Argovia, nei Cantoni di Berna e Lucerna, e i consorzi di bisses in Vallese (consorzi Oberwalliser Sonnenberge, Ayent, Lens, Trient, Nendaz e Grächen).