Svizzera

Stress e straordinari sul posto di lavoro sono il vero cruccio

La maggior parte delle persone attive si sente esaurita dai ritmi. E in molti pensano di cambiare impiego

In sintesi:
  • Per molti degli interpellati dal sondaggio i datori dovrebbero investire di più nella formazione
  • Parità salariale? Per parecchi è ancora un miraggio all'interno della propria azienda
In parecchi stanno meditando di cambiare aria...
(Keystone)
3 novembre 2023
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Il 50% dei lavoratori non ha paura di perdere il lavoro, ma la percentuale di chi si sente esaurito ha raggiunto un nuovo record, secondo il ‘Barometro delle condizioni di lavoro 2023’ presentato da Travail.Suisse e dall'Università di Scienze Applicate di Berna. Molti ritengono inoltre che i datori di lavoro non investano abbastanza nella formazione e sempre più dipendenti pensano che la parità salariale non sia rispettata nella propria azienda.

Più di 820'000 persone stanno pensando di cambiare impiego a causa dell'eccessivo stress e del carico sul posto di lavoro, rispetto alle 650'000 del 2022. Inoltre, più di un lavoratore su tre dichiara di essere spesso o molto spesso troppo esausto per occuparsi dei propri affari personali o familiari nel tempo libero, una percentuale record che è già aumentata negli ultimi anni.

Il lavoro durante le ferie – che interessa oltre il 60% degli intervistati –, un numero elevato di ore di straordinario e un tasso di occupazione superiore a quello desiderato sono i principali fattori alla base di questo aumento.

«È lo stress a rappresentare il rischio maggiore per la salute sul posto di lavoro, non l'influenza o gli infortuni sul lavoro», sottolinea Adrian Wüthrich. Il presidente di Travail.Suisse chiede quindi al Parlamento di intervenire nella prossima legislatura per proteggere la salute dei lavoratori.

Formazione carente

La buona notizia è che il basso tasso di disoccupazione e la marcata carenza di manodopera contribuiscono a un elevato livello di sicurezza del lavoro. Più della metà dei lavoratori non teme per il proprio impiego, con un aumento di oltre 10 punti percentuali rispetto al 2019. Inoltre, gli intervistati giudicano molto buone le possibilità di trovare un nuovo lavoro.

Secondo Travail.Suisse, nonostante la carenza di lavoratori qualificati, i datori di lavoro non investono abbastanza nella formazione professionale iniziale e continua. Questo vale soprattutto per le persone poco qualificate e per quelle che lavorano a tempo parziale.

La ‘farsa’ della legge sull'uguaglianza

L'indagine rivela anche che una percentuale crescente di dipendenti ritiene che la parità salariale non sia rispettata nella propria azienda. Due terzi dichiarano di non essere a conoscenza dei risultati delle analisi salariali che i datori di lavoro con più di 100 dipendenti dovevano effettuare e comunicare ai propri dipendenti entro lo scorso 30 giugno nell'ambito della revisione della legge sulla parità.

Léonore Porchet, vicepresidente di Travail.Suisse e consigliera nazionale dei Verdi, ha sottolineato che la nuova legge non prevede alcun controllo di conformità e ha chiesto di «porre fine alla farsa» e di rafforzare «finalmente» la legge sulla parità.

Il sondaggio rappresentativo viene condotto ogni anno dal 2015 tra 1'500 persone di età compresa tra i 16 e i 64 anni, di cui 1'400 in Svizzera tedesca e francese e 100 in Ticino.

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