Svizzera

Email ‘scomparse’, lacune nell’archiviazione sul caso Berset

Il Dipartimento dell'interno avrebbe violato la legge sulla protezione dei dati e trasparenza impedendo all'incaricato federale l'accesso ai documenti

In sintesi:
  • La Commissione crede che le mail in questione non fossero esclusivamente di natura privata e che avessero attinenza anche con il ruolo del capo del Dipartimento
  • La vicenda risale al 2019, quando il consigliere federale venne ricattato dall'ex amante la quale aveva minacciato di rendere noto scambi di messaggi fra i due
Alain Berset
(Keystone)
12 ottobre 2023
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Nel caso dell'estorsione ai danni del consigliere federale Alain Berset da parte di un'ex amante, e della cancellazione delle mail legate a questo caso, sussistono lacune nella procedura di archiviazione. Un problema al quale si deve porre rimedio.

È quanto constatato dalla Commissione della gestione del Consiglio degli Stati secondo cui il Dipartimento dell'interno ha violato la Legge sulla Trasparenza impedendo all'Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza l'accesso ai documenti.

Non è quindi stato possibile per la commissione, stando a una nota dei servizi parlamentari, "stabilire con certezza quante delle e-mail non reperibili siano realmente esistite e siano in tal caso state cancellate". La Commissione crede che le mail in questione non fossero esclusivamente di natura privata e che avessero attinenza anche con il ruolo del capo del Dipartimento.

Gli antefatti

La vicenda risale al 2019, quando il consigliere federale venne ricattato dall'ex amante la quale aveva minacciato di rendere noto scambi di messaggi fra i due se non le fossero stati versati 100mila franchi. Questa storia si era conclusa col fermo della donna, la cancellazione dei messaggi compromettenti dal suo cellulare e un decreto d'accusa.

Indagini svolte dal parlamento erano giunte alla conclusione che, in quell'occasione, Berset non aveva goduto di alcun trattamento preferenziale da parte del Ministero pubblico della Confederazione e della polizia federale.

Le mail

Archiviata questa vicenda, il parlamento ha però voluto vederci più chiaro in merito alle circostanze che hanno portato alla presunta cancellazione di alcune email all'interno della Segreteria generale del Dipartimento dell'interno in relazione a questa vicenda.

Sono quindi stati svolti accertamenti sulle norme applicabili alla conservazione e all'archiviazione di documenti nell'Amministrazione federale, nonché sulle disposizioni e sulle procedure relative all'accesso ai documenti previste dalla legge sulla trasparenza.

Scarsa coerenza

La Commissione ha constatato che la classificazione e l'archiviazione di documenti, nonché l'accesso a questi, sono regolati da diverse leggi caratterizzate da eterogeneità e terminologia non uniforme. Per questo occorre fare chiarezza sul rapporto tra le disposizioni di legge.

Crede inoltre che sia necessario esaminare la questione dell'accesso ai documenti che presentano un nesso sia con la funzione sia con la sfera privata, in particolare per quanto riguarda i magistrati. Per questo chiede al Consiglio federale di vagliare l'opportunità di modificare le disposizioni legali in materia.

Collaboratori e accesso documenti eliminati

La Commissione chiede inoltre al governo se sia opportuno adottare misure specifiche in materia di conservazione e archiviazione quando un collaboratore pone fine al rapporto di lavoro, specie se occupa una funzione di quadro superiore.

Tra l'altro, la Commissione si è occupata anche delle domande di accesso a email presumibilmente scomparse o eliminate. A suo parere, l'attuale termine di conservazione di quattro mesi e mezzo è insufficiente.

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