la nomina

Successione Thurnherr: i suoi vice riflettono sulla candidatura

Viktor Rossi e André Simonazzi, stanno riflettendo sul da farsi. La decisione sul nuovo Cancelliere della Confederazione verrà presa dopo le elezioni

Thurnherr verso l’uscita
(Keystone)

Oltre a dover eleggere il successore di Alain Berset in governo, in dicembre l'Assemblea federale dovrà scegliere il nuovo Cancelliere della Confederazione al posto di Walter Thurnherr.

I suoi due vice attuali, Viktor Rossi e André Simonazzi, stanno riflettendo a una candidatura. "Dopo 14 anni in posizioni di primo piano nella Cancelleria federale come vicecancelliere, sto seriamente valutando la possibilità di candidarmi", ha indicato a Keystone-Ats il portavoce del Consiglio federale Simonazzi. Attualmente, l'ex giornalista vallesano è responsabile della comunicazione del governo e coordina le attività di informazione dei diversi dipartimenti.

Nato a Monthey nel 1968, Simonazzi ha studiato relazioni internazionali a Ginevra e si è poi formato come giornalista. In seguito è stato responsabile dell'informazione di Caritas Svizzera prima di iniziare a lavorare per la Confederazione nel 2004. Simonazzi è membro del Ps.

Decisione dopo le elezioni

Anche l'altro vicecancelliere, Viktor Rossi, nato a Berna nel 1968, è interessato alla carica. "Sto seriamente valutando una candidatura", ha informato per iscritto. Rossi è membro dei Verdi liberali e riveste la carica di vicecancelliere dal 2019. Assieme al Cancelliere e al Presidente della Confederazione è responsabile del disbrigo di tutti i compiti connessi alle riunioni del Consiglio federale.

Rossi ha studiato economia e diritto. Dopo la laurea si è dedicato all'insegnamento per poi dirigere la Scuola professionale di Bienne. Nel 2009 ha assunto la presidenza della Conferenza dei direttori delle scuole di commercio del Cantone di Berna, prima di entrare in servizio per la Cancelleria federale nel 2010.

I due vicecancellieri non si sono ancora decisi per una candidatura ufficiale. Rossi preferisce attendere l'esito delle elezioni federali.

Udc, mai un Cancelliere

L'elezione del nuovo Cancelliere della Confederazione rientra fra i compiti dell'Assemblea federale. I membri del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati decideranno il 13 dicembre il successore di Thurnherr dopo il rinnovo del Consiglio federale e l'elezione del nuovo "ministro" che prenderà il posto di Berset.


Keystone
Thurnherr con Berset

A circa due mesi da quella scadenza, la maggior parte dei partiti rimane vaga in merito al futuro Cancelliere. L'Udc - che ha attualmente il gruppo parlamentare più numeroso e potrebbe rafforzare questo primato tenuto conto dei sondaggi che danno il partito in crescita - fornirà qualche informazione supplementare dopo la riunione del gruppo prevista per la fine di novembre, stando a quanto detto a Keystone-Ats.

Dopo le dimissioni annunciate da Thurnherr a metà agosto, il capogruppo dell'Udc Thomas Aeschi (ZG) aveva rivendicato questa carica forte anche del fatto che il partito non ha mai avuto finora un Cancelliere della Confederazione.

Verdi liberali fanno il tifo per Rossi

Come i democentristi, i Verdi Liberali non fanno mistero che vedrebbero bene Rossi alla testa della Cancelleria. Il vicecancelliere è "un membro del partito apprezzato dal Consiglio federale, dall'Amministrazione federale e dal Parlamento", ha indicato per iscritto il partito. La sua carriera personale e professionale, così come il suo impegno a favore delle istituzioni nella passata "legislatura di crisi", dimostrano che ha le competenze, l'esperienza e la statura necessarie per rivestire questa mansione.

Per i Verdi, invece, la guida della Cancelleria federale non è una priorità. "L'elezione del nuovo Cancelliere non è il nostro obiettivo nelle prossime settimane e mesi", hanno spiegato a Keystone-Ats. I Verdi hanno diritto a un seggio in Consiglio federale e intendono rivendicarlo al prossimo rinnovo dell'esecutivo, hanno sottolineato.

Anche il Plr non ha mire particolari. A detta del partito, la Svizzera ha bisogno di una personalità esperta che lavori in modo apartitico nell'interesse del Paese. A Keystone-Ats, il Plr ha spiegato che esaminerà la scelta del successore di Thurnherr "nel contesto del profilo dei requisiti e delle elezioni per il rinnovo generale del Consiglio federale".

Vaghi Ps e Centro

Il Centro, come il Plr, prende tempo. Per questa formazione, le qualifiche hanno la precedenza sull'affiliazione partitica, secondo una risposta scritta. Dopo le elezioni federali del 22 ottobre vaglierà un eventuale candidatura di un suo esponente.

Anche il Ps è attendista. Per questo partito è prematuro discutere già ora di un successore. L'obiettivo principale su cui concentrarsi al momento sono le imminenti elezioni.

Chi ha già sciolto le riserve è invece il Partito Pirata Svizzero che da tempo rivendica il seggio di Thurnherr. Da anni questa formazione critica la strategia digitale del governo, che considera sbagliata. Un volto nuovo proveniente dalle sue file sarebbe un'opportunità per un nuovo inizio in questo settore, sostengono. È tuttavia assai improbabile che una candidatura proveniente dai ranghi di questa formazione possa fare breccia in Parlamento.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔